domenica 20 giugno 2010

"E' MORTA MA IL REGIME HA PAURA DI LEI". LA MAMMA DI NEDA SVELATA DA UN FILM




Un documentario racconta la famiglia della ragazza uccisa a Teheran dai miliziani iraniani.

«Neda è morta ma il regime ha ancora paura di lei». La madre di Neda Agha-Soltan parla nel documentario ’For Nedà, che andrà in onda lunedì su Hbo negli Stati Uniti, in coincidenza con l’anniversario delle manifestazioni seguite alla contestata rielezione di Mahmud Ahmadinejad il 12 giugno 2009. «Più il governo tenta di impedire di ricordare Neda, più la sua storia si diffonde».
È per questo che Saeed Kamali Dehghan, giornalista iraniano del Guardian, è tornato a Teheran, per incontrare la famiglia di Neda che dopo la sua morte si era chiusa nel silenzio, e per raccontare la storia della ragazza uccisa a Teheran il 20 giugno scorso durante una manifestazione. Il video “rubato” che ne ritrae l’agonia, il suo volto insanguinato, ha fatto il giro del mondo grazie a Internet e Neda (che in persiano vuol dire “Voce”) è diventata il simbolo del dissenso, di quella voce che si è levata all’unisono dalle strade di Teheran, soffocata nel sangue ma non messa a tacere. «Dopo quel video l’Iran non sarà più lo stesso. Dopo quel video il mondo non guarderà più all’Iran nello stesso modo», dice Arash Hejazi il medico che ha tentato di soccorrere Neda, poi costretto a lasciare il Paese.
Durante quest’anno la madre, Hajar Rostami, ha pubblicato foto e ha risposto a qualche domanda via mail, ma la famiglia non ha mai voluto incontrare i giornalisti. Quando però ha deciso di aprire le porte della sua casa nell’est di Teheran, di far entrare le telecamere, è stato un fiume in piena, con racconti e immagini che ricostruiscono la storia di Neda, ma attraverso i quali il film, diretto dal regista britannico Antony Thomas e coprodotto dallo stesso Dehghan con Hbo (anticipato online), diventa anche un intenso viaggio in quei drammatici giorni di un anno fa in Iran. Non senza qualche reazione da parte delle autorità di Teheran: la versione in persiano del documentario è stata trasmessa i primi di giugno dal canale satellitare Voice of America Persian Tv, ma - stando a testimoni - la sua visione è stata boicottata con interferenze nelle trasmissioni e interruzioni dell’energia elettrica.
«Fin da bambina è stata una ribelle - racconta la madre di Neda - da piccolissima ha protestato perchè non voleva portare il velo, e l’ha avuta vinta». Ma era anche una ragazza come molte altre in Iran. Da un anno la sua stanza è rimasta intatta: il poster di Mark Knopfler dei Dire Straights, i libri preferiti che teneva in bella mostra, anche quelli vietati: da Siddharta a Cime tempestose, il romanzo che amava più di tutti. Era molto legata al fratello Mohammed, di 23 anni, Con cui usciva, condivideva amicizie e andava alle feste, naturalmente “segrete”. Mohammed non si taglia i capelli da un anno: «La mattina del giorno in cui fu uccisa ci incontrammo e i miei capelli erano un pò lunghi, lei mi disse che le piacevano in quel modo. Dalla sua morte non li ho più tagliati».
Come tante in Iran è anche la sua famiglia, sua madre una casalinga distante dalla politica. «Non sono una politica, sono una madre iraniana molto comune, ma dalla morte di Neda non posso fare a meno di informarmi, non posso rimanere indifferente davanti a quanto accade nel mio Paese». Soprattutto non si lascia intimidire, anche dai tentativi della autorità di sminuire e “riscrivere” la storia della morte di Neda (fu attribuita anche alla Cia, o a giornalisti della Bbc): «Neda è stata uccisa, è morta, ma loro ne hanno ancora paura. La sua memoria diventa più vivida ogni giorno». (Fonte: http://www.lastampa.it/ )

Iran: NON SI VOLA SENZA VELO, 71 DONNE BLOCCATE AL CHECK - IN http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/201006articoli/56051girata.asp .

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