sabato 10 luglio 2010

SOSPESA LA CONDANNA A MORTE (LAPIDAZIONE) PER SAKINE MOHAMMADI ASHTIANI

L’esecuzione della donna di 43 anni, condannata a lapidazione per adulterio, è stata sospesa. Il governo di Teheran ha così dato ascolto alle sempre più crescenti pressioni della Comunità Internazionale al per la sospensione della pena. Ma ancora non è chiaro se questa sospensione sarà definitiva.

Sakine Mohammadí Ashtiani, la donna condannata a morte per adulterio, per il momento non sarà giustiziata. È di questa mattina la notizia della sospensione della lapidazione alla quale la donna, 43 anni e madre di due figli, era stata condannata in seguito al presunto rapporto sessuale avuto con l’assassino di suo marito. Ancora non è chiaro però se la sentenza sia stata definitivamente sospesa o solamente rinviata. Questa sospensione arriva dopo le forti pressioni internazionali alle quali è stato sottoposto il regime di Teheran, scaturite dopo la denuncia della Campagna Internazionale per i Diritti Umani in Iran che ha definito la sentenza “inumana”.


DA FRUSTATA A LAPIDATA – La donna avrebbe dovuto essere prima interrata fino al petto e poi colpita da pietre non tanto grandi da poterla uccidere sul colpo, ma nemmeno tanto piccole da non causarle danni. Questo quanto prevede il codice penale iraniano in caso di adulterio femminile. Questo abominevole trattamento è entrato in vigore dopo la rivoluzione islamica del 1979 che trasformò il paese da monarchia a repubblica, In principio la donna era stata condannata a 99 frustate per relazione illecita, ma il caso fu riaperto in un altro tribunale che considerò la relazione già iniziata prima che il marito della condannata morisse, quindi cambio l’accusa in adulterio, pena per la quale è appunto prevista la morte per lapidazione. L’avvocato della donna ha dichiarato che la sua assistita non parla bene il persiano, ma solamente un dialetto azero, e per questo in principio non aveva compreso bene le accuse per le quali si era dichiarata colpevole. Subito dopo la sentenza di condanna a morte, la donna ha ritrattato la sua confessione e chiesto la clemenza. (Fonte: http://www.www.lavocedineda.iobloggo.com , 9/7)

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Non è possibile che ancora oggi nel 2010 non vengano rispettati i diritti umani;solo perchè sia stata violata una legge religiosa questa non è una punizione esemplare.

Anonimo ha detto...

NON è POSSIBILE ASSISERE A QUESTE CRUDELTà INUMANE QUESTA GENTE VA FERMATA BISOGNEREBBE VIETARE LA PENA DI MORTE IN TUTTE LE PARTI DEL MONDO NON E GIUSTIFICABILE NE IN NOME DI UNA RELIGIONE NE IN NOME DI UNA LEGGE NESUNO HA IL DIRITTO DI UCCIDERE E COMANDARE SULLA VITA DEGLI ALTRI LA COSA PENOSA E LA GENTE CHE SEGUEQUESTE PAZZIE METTETEVI UNA MANO SULLA COSCIENZA E LASCIATE VIVERE LA POVERA GENTE

Anonimo ha detto...

05091945sono favorevole per la pena di morte
naturalmente dopo il terzo grado di giudizio.Pena certa per piccoli reati
riguardo Sakiate no a una pena di morte così tanto crudele. domanda!
un soggetto che è a favore dell'eliminazione della pena di morte
gli violentassero la moglie o la figlia difrote a lui con mani e piedi legati ,inbavagliato? cosa ne penserebbe? di un percorso riabilativo?