IRAN: ROXANA SABERI, COSTRETTA A CONFESSARE DI ESSERE SPIA USA

Roxana Saberi ha deciso di raccontare i suoi cento giorni di paura in un carcere iraniano nella prima intervista dalla sua liberazione. Alla National Public Radio, la giornalista irano-americana ha ripercorso i momenti cruciali della sua prigionia, partendo dal momento in cui fu costretta a confessare di essere una spia americana. "Dopo aver realizzato che nessuno sapeva dove fossi", ha raccontato Roxana, "ho avuto molta paura e le persone che mi interrogavano mi minacciavano dicendo 'se non confessi di essere una spia americana, rimani qui per 10 o 20 anni e puoi anche essere condannata a morte". Roxana ha raccontato di essere stata arrestata nella sua abitazione lo scorso 31 gennaio da quattro uomini del ministero dell'intelligence iraniano. Non le fu permesso di contattare la famiglia ne' gli amici. "Ho pensato: se mi succede qualcosa i miei non sanno dove sono, e neppure mi potrebbero trovare. Cosi' ho fatto una falsa confessione e ho detto: 'Si' sono una spia americana'". Roxana all'Npr ha ribadito di non sapere il motivo per cui fu arrestata: "Non e' stato per aver comprato sostanze alcooliche (proibite in Iran), e neppure per aver fatto la giornalista senza l'accredito stampa". Nel carcere di Evil, la giornalista ha raccontato di aver subito "gravi pressioni psicologiche e mentali": "I primi giorni, sono stata interrogata per diverse ore da mattina a sera, con gli occhi bendati, di fronte a un muro... sono stata confinata sola...quelli sono stati i giorni piu' difficili". (Fonte: Liberali per Israele )

La psicologa egiziana Wafa Musa: gli ebrei hanno meritato l'annientamento da parte di Hitler (Show delle Donne di Hamas: Al-Aqsa/TV di Hamas) http://www.memritv.org/clip/en/2128.htm .