venerdì 5 giugno 2009

"DIALOGARE VA BENE, MA FACCIAMO LUCE SUI DIRITTI UMANI". INTERVISTA CON AZAR NAFISI


NEW YORK— «Il discorso di Obama al Cairo mi ha delu­sa». Parla Azar Nafisi, la 53en­ne scrittrice iraniana dal '97 residente negli Usa (dove in­segna letteratura inglese alla John Hopkins di Washin­gton), autrice del bestseller Leggere Lolita a Teheran, tra­dotto in ben 32 lingue che l'ha consacrata come una delle più capaci e promettenti scrittrici iraniane della sua generazione.

Che cosa non le è piaciu­to del discorso?

«La sua vaghezza. Obama dice di voler riavviare il dialo­go col mondo islamico, eppu­re non ha indicato alcuna strategia su come farlo. Nell’era Obama la politica estera Usa continua a essere tattica, e, come in passato, più focalizzata a capovolgere le scel­te dei predecessori che non ad affrontare i problemi del momento. Dialogare è sem­pre una buona idea, non mi fraintenda. Ma le parole resteranno solo parole, se non seguite da piani concreti su come implementarle».

La maggior parte dei me­dia americani l'hanno defi­nito un discorso «storico».

«Penso che tra 20 anni sa­rà ricordato più per le sue omissioni, che per i suoi traguardi. Un vero dialogo implica il diritto di criticare, anche se civilmente, l'interlo­cutore. Obama non l’ha fatto».

Cosa avrebbe dovuto criti­care?

«Avrebbe dovuto usare il linguaggio sfumato della di­plomazia per lanciare agli op­pressi l'inequivocabile mes­saggio che egli capisce e so­stiene le loro lotte. Doveva puntare i riflettori sulle gravi e continue violazioni dei di­ritti umani in Paesi quali Iran, Arabia Saudita ed Egit­to».

Però ha difeso il diritto all'eguaglianza delle donne.

«Le donne che nel mondo islamico si battono contro la sharia si sono sentite abban­donate. Obama ha parlato del loro diritto ad indossa­re il velo, rispettando la tra­dizione. Ma tranne forse la Turchia (e la Tunisia, mi permetto di aggiungere io, ndr), in quei Paesi nessu­no vuole togliere alle donne il diritto di indossare il velo, il problema è tutt'altro».

Quale?

«Che una donna veramen­te libera deve avere il diritto di scegliere. Girando in mini­gonna se vuole. Questo Oba­ma non l'ha detto. E visto che il fulcro del suo discorso è stato il rispetto, come don­na mi sarei sentita rispettata se avesse preso atto che an­che io ho gli stessi identici diritti degli altri. Sarebbe sta­to bello, inoltre, se avesse ri­cordato nel suo discorso che le donne egiziane del secolo scorso erano tra le più eman­cipate e innovatici del pia­neta».

Perché non l'ha fatto?

«Come il suo segretario di Stato Hillary Clinton ha già dimostrato in Cina, questa amministrazione è pronta a sacrificare i diritti umani sull'altare della Realpolitik. Se non fosse stato per i me­dia, gli avvocati dei diritti umani e gli attivisti che ri­schiano la vita nelle dittatu­re, Roxana Saberi e Haleh Esfandiari sarebbero ancora in carcere».

È d'accordo con la propo­sta di dialogo Usa-Iran rilanciata da Obama anche ie­ri?

«Se chiedi scusa all'Iran per aver contribuito alla ca­duta del governo democrati­co di Mossadeq negli Anni 50, non puoi allo stesso tem­po sostenere il regime teo­cratico che oggi in Iran sta distruggendo il suo stesso po­polo. Se l'America si autocri­tica per Abu Ghraib, deve an­che poter criticare i Paesi che continuano ad infliggere le stesse torture ai propri cit­tadini».

Molti nei mondo arabo hanno apprezzato il nuovo tono, rispettoso dell'Islam, e le tante citazioni dal Cora­no.

«Obama si è dimenticato però di citare i diritti delle minoranze che esistono tra mille difficoltà all'interno dell'Islam. Non una parola su cristiani, ebrei, atei, bahai e agnostici che da secoli fan­no parte della storia di quei Paesi. In Iraq, ad esempio, il gruppo più antico è rappresentato dai cristiani.

Deve ammettere, però, che il dialogo ora può ripar­tire...

«Certo, estremismo gene­ra estremismo e da oggi cer­ti leader non si potranno più nascondere dietro i toni bel­licosi di un Bush per giustifi­care il proprio odio. Resta il fatto che Obama si è rivolto soltanto a loro, snobbando la piazza islamica. Se io fossi un cittadino della Malaysia o della Turchia mi sentirei completamente escluso».

Come sarà recepito il di­scorso dall'opinione pubbli­ca di quei Paesi?

«Come tanti media e politi­ci occidentali, Obama si è ri­volto al "mondo arabo" come se fosse un'unica entità omo­genea. È un grossolano erro­re che ferirà molte sensibilità perché le realtà storiche, culturali e politiche di Paesi qua­li Egitto, Iran e Arabia Saudi­ta non potrebbero essere più diverse fra loro. Non dimenti­chiamoci poi che la maggio­ranza dei musulmani oggi non vive in Medio Oriente ma in Indonesia». (Fonte: Corsera, da Il blog di Barbara )

E sempre a proposito di Obama: Commento sulla visita di Obama al Cairo di Anna Mahjar-Barducci, Presidente dell'Associazione "Arabi Democratici e Liberali".

24 commenti:

MUAMER ha detto...

Eccomi di nuovo Alessandra. Telecomando in mano e se vuoi guardarci , INSALLAH, mercoledi 10 giugno su RAI TRE alla puntata COMINCIAMO BENE D'ESTATE. Visto che ci hai guardati su RAI uno ecco ti diamo un altra occasione. Grazie per l'ascolto.

Anonimo ha detto...

Ciao Muamer, tu di che nazionalità sei? Scusa ma arrivo ora sul blog.
mimma

Alessandra ha detto...

Muamer, mi spiace deludervi, ma il guardarvi l'altra volta è stata una cosa involontaria, mentre facevo zapping.

SoWhat ha detto...

bell'articolo, dove vedo concretizzati e ben spiegati tutti i miei dubbi su questo discorso. grazie alessandra

Alessandra ha detto...

Questo articolo ha spiegato anche i miei dubbi! :-)

Stefano. ha detto...

Condivido in pieno l'articolo, Aggiungo solo che trovo squallido inventarsi che gli islamici hanno inventato la bussola per ingraziarseli. nSiamo sinceri: Da soli avrebbero difficoltà a costruirsi una bicicletta.
A Maumer cui non è apparsa sul blog la risposta che avevo data al suo gentile invito ad andare alla presentazione del libro di sua moglie, chiedo di indicarmi uno stato islamico dove si viva bene, siano rispettati i diritti umani ecc. E a sua moglie se non si sentirebbe in colpa se fra mille anni una sua discendente venisse lapidata.
Stefano.

Anonimo ha detto...

Ineccepibile quanto ha detto la signora Nafisi.
eudora

Anonimo ha detto...

Mi sembra che questa signora dimentichi che dialogare significa parlare in due e giungere insieme a conclusioni condivise... non mi sembra che Obama abbia avuto ancora il tempo per dialogare, sta solo partendo per un lungo viaggio e può solo dire quali idee guida vorrà seguire...i risultati sono di là da venire e dipendono da tutti gli interlocutori... Grandmere

Muamer ha detto...

Per MIMMA o ANONIMO:

Sono di Bosnia e sposato con la coniuge Italiana.

Anonimo ha detto...

Ciao Alessandra.
Saluto anche gli altri tuoi amici.

Scusate, ma dopo i commenti che leggo su l’intervista di questa scrittrice e quelli di un paio di post indietro, mi vedo costretto per forza a dissentire su quanto leggo, quindi a fare la parte del difensore di Obama, quanto meno per il fatto che nessuno l’ha ancora fatto…

Ad Alessandra voglio dire che mi sembra “poco corretto” presentare solo il commento di questa scrittrice. Rispecchierà i tuoi dubbi sul discorso, ma non puoi negare la portata storica di questo avvenimento (non ho letto nessuna parola a riguardo), semplicemente inimmaginabile negli 8 anni trascorsi con Bush alla Casa Bianca: ce lo siamo di colpo dimenticati?!?

Agli altri dico: di fronte ad un consenso unanime che si può definire “mondiale” su quest’incontro al Cairo, che preclude ad un atteggiamento nuovo dell’America verso il mondo islamico, stiamo qui a soppesare le parole, gli aggettivi e a contarne le ricorrenze? <<(su 6000 parole non ha mai detto le parole terrorismo/terroristi,nemmeno in riferimento all'11/9)>>
Ma che cosa pretendevate che facesse o dicesse?
Vi siete dimenticati da che clima proveniva la politica estera americana fino a gennaio? Dai proclami di Bush sugli “stati canaglia”!!
Alcuni passaggi del suo discorso sono di un’innovazione sconvolgente se paragonati allo stato di terrore paventato dai discorsi di Bush..

Obama è un politico, e come tale ha il dovere di essere accomodante, di trovare la sintesi tra le diverse posizioni, di trovare una soluzione ai problemi che deve risolvere, rispettando i diritti di tutti. Chi lo trova “cerchiobottista” vuol dire che non capisce cosa vuol dire essere uno statista.

Se poi le premesse saranno mantenute, sarà la storia a dircelo, ma per ora non si può far altro che sperare bene.

Anche in un blog come questo che ci ricorda quotidianamente la brutalità della condizione femminile nel mondo islamico, che non può far altro che inorridirci, un po’ di speranza deve per forza prevalere.

Che il discorso sia di buon auspicio anche per la condizione delle donne arabe.

Ciao.

Neocconservatore ha detto...

Gigi 66, non è che negando la realtà come fa Obama si può dialogare meglio.Il dialogo avviene con il rispetto non con l'adulazione.Obama in 6000 parole non ha mai citato la parola terrorismo e non ha mai chiesto ai paesi arabi di colpire il terrorismo."Dimenticando"di dire che l'11 settembre è stato il quarto attacco terroristico islamico che l'America ha subito in 8 anni(il primo 93 alle twin towers, il secondo alle ambasciate in Kenia e Tanzania 98 il terzo alla Us Coel nel 2000)non ha messo gli arabi di fronte alle loro responsabilità e ha fatto passare come esagerata la reazione americana
Presentando la condizione dei palestinesi come quella dei neri nel Sud Africa ha commesso un falso storico..voluto.
Si è inoltre dimenticato chiedendo scusa per la schiavitù che c'era nel suo paese di ricordare ai paesi arabi che loro furono i primi a schiavizzare gli africani e che in due stati arabi(Mauritaniae Sudan) la schiavitù nell'anno 2009 è ancora legale.

Neoconservatore ha detto...

Lasciamo perdere l'idiozia di prostrarsi per Guantanamo senza ricordare agli arabi cosa fanno nelle loro prigioni non a terroristi ma a donne impure o gay o dissidenti politici etc

Il comportamento sui gay è proprio tipico di un multiculturalista: in America indice per il mese dei gay in Giugno a ricordo delle discriminazioni e poi stà zitto per il fatto che nei paesi musulmani vengono sbattuti in prigione o impiccati come in Iran
Potrei continuare,ma mi fermo e dico solo che chiedere scusa per i propri crimini è giusto ma non lo è inventarsi un'islam inesistente ponendolo su un piedistallo a cui utto è dovuto..questo non è dialogo è prostrarsi..un pò quello che lui fece con il re saudita due mesi fa.

Neocconservatore ha detto...

Alessandra non sarà Carter ma sicuro il suo discorso avrebbe potuto scriverlo Bertinotti,Scalfari, Prodi,D'Alema,la Bindy e Obama non avrebbe dovuto certo correggerlo.
Io presi in giro Veltroni perchè festeggiò come fosse stata sua la vittoria di Obama,ma devo fare mea culpa.Dopo il discorso del Cairo non c'è dubbio che aveva ragione Walter, il prodotto perfetto del multiculturalismo filoislamico terzomondista antioccidentale è alla White House.Oppure semplicemente quando, l'allora candidato, Obama disse sono di religione islamica disse la verità, sebben poi la smentì

Alessandra ha detto...

Grandmere: non credo che sia Azar Nafisi dimentichi che dialogare significa parlare in due e giungere insieme a conclusioni condivise. Lo dimenticano Hamas, Hezbollah e Iran, però.
E' anche vero ciò che dici tu, cioè che Obama non ha ancora avuto il tempo per dialogare, sta solo partendo per un lungo viaggio e può solo dire quali idee guida vorrà seguire...i risultati sono di là da venire e dipendono da tutti gli interlocutori... . Nei fatti non credo che intenderà discostarsi del tutto da Bush. Trovo già positivo non solo che Osama e Al-Zawahiri, l'abbiano attaccato dicendo che "non è diverso da Bush", ma che anche Hezbollah gli abbiano dato picche. Lo stesso il suo finanziatore e sostenitore morale, l'Iran, nonostante il fatto che Obama sia stato IL PRIMO PRESIDENTE USA a scusarsi per il colpo di stato che ha portato al potere lo scià Reza Palhavi (chi si scuserà per aver portato al potere la Repubblica islamica?).
Hamas si è detto soddisfatto dal dicorso di Obama, ma vedremo per quanto tempo!Persino il "falco" Netanyahu, che recentemente ha ribadito ad Obama di NON VOLERE uno Stato palestinese, ha parlato di discorso storico... . Sataremo a vedere.
Gigi: pensa che io, fossi stata americana, avrei votato Obama a causa della politica estera di Bush! :-) Però non mi è piaciuta la sviolinata che ha fatto all'Università dei Fratelli Musulmani (Al-Azhar), non ha considerato che troppo spesso sono gli stessi musulmani a non rispettare la libertà delle donne a non mettere il velo e forse avrebbe potuto evitare di parlare del diritto dell'Iran all'energia nucleare pacifica, visto che non è quello che vuole la Repubblica islamica.
Non mi sono affatto dimenticata da Bush: è vero che il discorso di Obama, in generale, dà speranza. Un amico però mi ha ricordato che Bush stesso, dopo l'11/9, ha dichiarato che "islam is a religioni of peace". Io mi ricordavo solo che lui aveva detto, per giustificare la guerra in Iraq e per motivare i suoi soldati: "Dio è con noi". :-)
Obama probabilmente non avrebbe potuto dire niente di diverso (e di solito sono la prima a giustificare in questo modo discorsi politicamente corretti), visto il "clima" da cui proveniva: ma nessuno vieta di criticare ALCUNI PASSAGGI di un suo discorso.
Finora non ho trovato donne che abbiano dato un parere positivo: ho visto solo che Rania (di Giordania), su Facebook ha definito il discorso del Presidente un passaggio positivo per superare la logica "noi e loro": solamente due righe, per sapere l'opinione degli utenti. E'vero che il discorso di Obama supera la logica "noi-loro" e per fortuna, Azar Nafisi non è contraria al dialogo (altrimenti l'avrei attaccata, ovviamente).
Il mio blog ricorda quotidianamente la situazione delle donne islamiche, ma è molto più "speranzoso", nonchè politicamente corretto di altri. VOGLIO DARE SPERANZA, quando è il caso e ho creato il blog anche per questo. Io stessa ho detto fino all'esaurimento che non sono d'accordo col divieto del velo in Francia e nel post ho messo che non è solo la Turchia a vietarlo nei luoghi pubblici, ma anche la Tunisia (dove una donna che entri con il niqab in un luogo pubblico, rischia addirittura L'ARRESTO). Il discorso stesso di Azar Nafisi dimostra che "le donne musulmane non sono tutte uguali".
Neoconservatore: vero quello che dici. Solo un appunto (perchè non mi sono già dimenticata Bush :-) ). Giustamente dici: "Lasciamo perdere l'idiozia di prostrarsi per Guantanamo senza ricordare agli arabi cosa fanno nelle loro prigioni non a terroristi ma a donne impure o gay o dissidenti politici etc ."

Vero, ma quelli non sono Paesi democratici, mentre l'America sì e in un Paese democratico non dovrebbe nemmeno ammettere una pallida imitazione di Guantanamo, anche se quelli sono detenuti per terrorismo e gli altri, nei Paesi islamici, persone innocenti perseguitate.

Alessandra ha detto...

* Grandmere: non credo che sia Azar Nafisi a dimenticare... .

SoWhat ha detto...

Gigi: facile fare l'accomodante sulla pelle dei milioni di persone prive di diritti civili a causa dell'islam.
Come si dice... tutti froci col culo degli altri.
E' chiaro che un politico deve avere capacità di mediazione, ma non credo proprio che debba farlo sulla pelle delle donne, visto che la relazione islam-donne ha dei risvolti francamente ingiustificabili, di fronte ai quali tutto il mondo civile si indigna.
SW

SW ha detto...

Forse può interessare a chi legge il francese:

http://www.niputesnisoumises.com/blog/2009/06/05/obama-part-en-croise-contre-les-femmes/

Anonimo ha detto...

Certo che siete proprio senza speranza…

Vedo che non avete colto il senso del mio intervento che era atto a saper cogliere in senso generale i possibili risvolti del nuovo corso, ma invece vi accanite sui particolari del discorso in cui non volevo entrare.
Ma se proprio ci tenete:
"Ci incontriamo qui in un periodo di forte tensione tra gli Stati Uniti e i musulmani in tutto il mondo, tensione che ha le sue radici nelle forze storiche che prescindono da qualsiasi attuale dibattito politico. Il rapporto tra Islam e Occidente ha alle spalle secoli di coesistenza e cooperazione, ma anche di conflitto e di guerre di religione…"
"Violenti estremisti hanno saputo sfruttare queste tensioni in una minoranza, esigua ma forte, di musulmani. Gli attentati dell'11 settembre 2001 e gli sforzi continui di questi estremisti volti a perpetrare atti di violenza contro civili inermi ha di conseguenza indotto alcune persone nel mio Paese a considerare l'Islam come inevitabilmente ostile non soltanto nei confronti dell'America e dei Paesi occidentali in genere, ma anche dei diritti umani…"
"Oltre sette anni fa gli Stati Uniti dettero la caccia ad Al Qaeda e ai Taliban con un vasto sostegno internazionale. Non andammo per scelta, ma per necessità. Sono consapevole che alcuni mettono in dubbio o giustificano gli eventi dell'11 settembre. Cerchiamo però di essere chiari: quel giorno Al Qaeda uccise circa 3.000 persone. Le vittime furono uomini, donne, bambini innocenti, americani e di molte altre nazioni, che non avevano commesso nulla di male nei confronti di nessuno. Eppure Al Qaeda scelse deliberatamente di massacrare quelle persone, rivendicando gli attentati, e ancora adesso proclama la propria intenzione di continuare a perpetrare stragi di massa. Al Qaeda ha affiliati in molti Paesi e sta cercando di espandere il proprio raggio di azione. Queste non sono opinioni sulle quali polemizzare: sono dati di fatto da affrontare concretamente…"
Se queste sono le parole di quello che Neoconservatore definisce uno che nega la realtà (“non è che negando la realtà come fa Obama si può dialogare meglio. Il dialogo avviene con il rispetto non con l'adulazione.”) mi sembra proprio che abbia letto un altro discorso.

Parla in casa di islamici, per cui, come capo di stato, dovrebbe essere per forza diplomatico e accomodante, anche se mi sembra che invece sia molto diretto e efficace.
Non meritano risposte commenti come “facile fare l'accomodante sulla pelle dei milioni di persone prive di diritti civili a causa dell'islam. Come si dice... tutti froci col culo degli altri.”
Ma il suo intento è quello di fare terra bruciata ai terroristi, proprio in casa loro.
E’ vero non usa la parola terroristi ma estremisti, cosa che io considero molto più efficace, perché include i terroristi di ogni religione e non il solito stereotipo islamico.

In sostanza Obama non è il Figlio di Dio venuto sulla terra a dare la salvezza alle genti di ogni nazione, e a risolvere dall’oggi al domani con la bacchetta magica tutti i problemi di casa sua e di casa nostra.

E’ un presidente di un paese che si è reso conto che la politica fatta dall’amministrazione precedente verso il mondo islamico era sbagliata e cerca di porvi rimedio. NIENTE DI PIU’.

Alessandra ha detto...

Pierluigi, per quanto mi riguarda non sono critica contro il discorso di Obama in generale: ne apprezzo e condivido lo spirito, non voglio essere ipocrita. Non voglio passare come quella che "se non si dialoga, non va bene e, se si dialoga, non va bene lo stesso"!
Semplicemente ho deciso di criticare quei particolari in cui non sei voluto entrare tu... . Che poi tanto particolari non sono, visto che si tratta di diritti umani. Neanch'io credo, a differenza di Neoconservatore, che Obama abbia voluto "negare" la realtà, ma ha deciso di omettere punti importanti.
Non ho criticato il Papa quando è andato in Terra Santa, proprio perchè non si poteva permettere di dire cose diverse (tra l'altro anche lui, come Obama che ha elogiato Al-Azhar, ha stretto la mano, probabilmente senza saperlo, al capo dei tribunali shariatici palestinesi, che è ferocemente anti-israeliani e cero non un tipo molto "dialogante").
A maggior ragione doveva farlo Obama, dopo due guerre( di cui UNA conseguenza diretta dell' 11/9 e l'altra, bè... lentamente, ma bisogna ammettere che la situazione in Iraq sta migliorando). Però è scontato che la rivendicazione dei diritti umani non dovrebbe essere ostaggio della politica (questo, chiaramente non vale solo per Obama: lo stesso Berlusconi è amicone di Gheddafi!).
Se noti, comunque ho voluto sottolineare come Iran ed Hezbollah l'abbiano attaccato Obama, come l'abbiano fatto Bin Laden (che quindi dovrebbe essere vivo !!!), Al-Zawahiri e Hamas ha espresso una soddisfazione a cui non credo. Obama è stato persino elogiato, o comunque ha soddisfatto anche Netanyahu, che NON VUOLE uno Stato palestinese. Se Netanyahu era sincero, questo la dice lunga sulla forza della politica di Obama, forza forse maggior di quella del "cow-boy" Bush.

Neocconservatore ha detto...

"e il fatto che l'aspirazione degli ebrei ad avere una patria abbia origine in una tragedia della storia non può essere negata" questa è l'interpretazione islamico e multiculturalista della nascita dello stato d'Israele.Ossia Istraele è stato messo lì per gli orrori commessi dagli europei, e come è lì poteva essere creato ovunque.Si nega semplicemente la storia del moviemnto sionista e la storia del popolo ebraico.

"E' facile puntare il dito: per i palestinesi, contro la cacciata dalla propria terra arrivata con la fondazione di Israele, per Israele contro la costante ostilità e i continui attacchi contro i suoi confini e anche oltre."
Anche qua... i palestinesi furono cacciati perchè i paesi arabi non solo non accettarono di dividere ,come deciso dalla risoluzione Onu, una terra che era una semplice regione dell'impero turco e poi territorio mandatario ma cercarono di completare l'opera di Hitler e persero la guerra e le successive guerre.Gli innumerevoli testi in inglese su ciò sono chiari...

Ma questa è la perla:"I palestinesi devono mettere da parte la violenza. La resistenza attraverso violenza e uccisioni è sbagliata e non ha successo. Per secoli, i neri d'America hanno sofferto la frusta come schiavi, e l'umiliazione della segregazione razziale. Ma non fu la violenza a ottenere il pieno riconoscimento dei loro diritti. Fu una pacifica e determinata affermazione degli ideali che sono alla base della fondazione dell'America. La stessa storia può essere raccontata dalla gente del Sudafrica, dell'Asia del sud, dell'Europa dell'est o dell'Indonesia. E' una storia che contiene una semplice verità: la violenza è un vicolo cieco."

I palestinesi come i neri del S.Africa o dell'Amrerica, o come i cittadini dell'Europa dell'est sotto il comunismo..la conclusione su cos'è Israele è evidente..

Neocconservatore ha detto...

E ogni nazione "anche l'Iran" dovrebbe avere il diritto di accedere all'energia nucleare pacifica qualora rispetti gli impegni contenuti nel trattato di non proliferazione.
L'Iran come paese che ha diritto al nucleare civile come se non si sapesse la facilità con cui si passa al militare e come se non si sapesse che tpo di regime è quello degli Ayatollah.
Poi avesse detto una parola una sulle responsabilità musulmane.

Parlare di terrorismo e di terroristi non è una questione di forma ma di sostanza ed è proprio indice della posizione di Obama.
Sinceramente non so proprio come si possa parlare di stereotipo sui terroristi islamici.
Oltre ai quattro attentati contro gli Usa vanno ricordati Balì Istanbul Londra Madrid,Mumbai etc etc e di terroristi cristiani o ebrei non ce n'era traccia.

Gli estremisti sono da tutte le parti i teroristi sono islamici, ecco perchè Obama parla di estremisti

Neocconservatore ha detto...

Bush ha impedito un nuovo 11 settembre(perchè Obama non pubblica anche i memorandum sugli attentati sventati coem gli chiesto Cheney).Se Cheney si fosse inventato ciò Obama avrebbe potuto pubblicare i memorandum dimostrando che non è stato sventato nessun attentato in qs anni.
Ha costretto Alqueda e i talebani sulla difensiva(non a caso si son presi quasi il Pakistan quando è arrivato l'appeaser), ha tolto di mezzo un dittatore come Saddam che sia secondo i cosiddetti realisti sia secondo molti difensori dei diritti umani garantiva rispettivamente stabilità e laicità al paeze.Peccato che finanziasse il terrorismo paelstinese..e che per esempio facesse torturare i giocatori se perdevano una partita di calcio..
Alessandra le cose in Iraq vanno sicuramente meglio di quando c'era Saddam e l'Irak potrebbe essere la prima democrazia del medioriente se Obama non distruggerà il lavoro fatto in qs anni consegnadola (stile Chamberlain con i sudeti )all'Iran o stile Carter(di cui non a caso ha il consigliere, quando lasciò l'Iran agli Ayatollah)o sacrificandola in nome della realpolitick di kissingeriana memoria.
Parlando poi di pol estera ricordo solo che Bush è stato il leader occidentale e quindi mondiale che ha fatto di più per l'Africa occidentale, e l'unico che cercato(ovviamente ostacolato dall'Europa) d'impedire che la Somalia diventasse uan terra in mano ad Alqueda e ai terrroristi islamici.

Neocconservatore ha detto...

finisco dicendo che il discorso di Obama come quello di tutti gli appeaser e i realisti è perfetto per far contento le elitè dominanti nelle dittature non certo per dare speranza a chi vorrebbe dignità diritti,libertà.
Vorrei sapere cosa pensano dissidenti politici, donne, gay, di questa visione celestiale dell'islam e delle società islamiche

Anonimo ha detto...

La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu