Farnaz Seifi, iraniana
Salima Ghezali, algerina
Lettera aperta alle nostre amiche femministe. Questo messaggio, certamente carico di rabbia, é indirizzato ad alcune delle nostre camerate femministe impegnate nelle lotte antirazziste, altermondialiste, attraversate da una certa colpabilità coloniale e postcoloniale.
Militanti, portatrici dei valori femministi, noi non riusciamo a concepire, a comprendere né ad accettare il vostro impegno ai fianco di coloro che si definiscono "musulmane femministe e/o velate", alle spese delle femministe laiche. Care amiche, camerate, compagne di lotte, femministe, vi racconteremo una storia, la nostra storia.
Alla vigilia del 40esimo anniversario del movimento di liberazione delle donne e senza ritornare su tutte le lotte che hanno preceduto e creato questo movimento, siamo interpellate dalla nostra coscienza, le nostre aspirazioni, i nostri sogni e le nostre utopie.Chiunque noi siamo originarie, dell'Iran, dell'Algeria, dell'Afganistan o del Pakistan, non è con felicità nei nostri cuori che abbiamo lasciato le nostre terre d' infanzia.
Oggi, ci ritroviamo uniti in una terra laica in cui la libertà di coscienza è garantita dalla legge, dove le lotte per l' uguaglianza dei diritti è possibile, anche se ardua (la Francia, ndr) .
Difficile, poiché l' uguaglianza dei diritti e dei sessi è indissociabile dalle lotte sociali, economiche, culturali ed educative.
Tutto ciò noi l' avevano capito già dove eravamo, le vostre lotte erano nostre, la vostra liberazione prediceva la nostra. Seguiamo i vostri progressi e le vostre conquiste rafforzandoci nelle nostre convinzioni e nella prosecuzione delle nostre lotte.
La vostra forza, la vostra intesa, oltre alle vostre differenze partigiane, per avere il diritto alla contraccezione, all'aborto, al riconoscimento dell' omosessualità, al PACS e più ancora, al divorzio essendo una fonte d' incoraggiamento, per noi, nelle nostre lotte contro la poligamia, le donne minori a vita ed il non diritto di disporre di noi stesse. E' con questo stato d'animo che eravamo dalla vostra parte, pur avendo la convinzione che né i discorsi ingannevoli né le alleanze contro natura e partigiane potevano unirci nelle nostre lotte comuni.
Care camerate di lotte, d' Amore, d' Amicizia e di Libertà, siamo qui al vostro fianco ed insieme nelle stesse lotte qui o laggiù.
Con voi lottiamo per una reale uguaglianza nelle istituzioni politiche, per l' uguaglianza dei salari tra uomini e donne, contro tutte le pubblicità sessiste, con voi per proteggere i diritti duramente acquisiti, oggi fortemente minacciati, noi e voi insieme contro la mercantilizzazione dei corpi delle donne e contro tutte le violenze fatte alle donne tutti i giorni. Siamo con voi, al vostro fianco ed insieme per la stessa lotta.
Siamo arrivate con gli stessi desideri di libertà, gli stessi sguardi portati sul presente ed il futuro. Un futuro di parità uomo-donna, d' uguaglianza eterosessuale-e-omosessuale, e d' uguaglianza sociale; ma, ecco,oggi, i vostri sguardi si distolgono da noi, le vostre mani si tendono a quelli e quelle che ci costringono a l' esilio, la vostra fascinazione va verso quelle e coloro che mettono “le leggi divine„ al di sopra tutto. (Fonte: Scettico , da wluml )
E poi un altro interessantissimo link , che dovrei postare, ma ho troppa roba in serbo : Gran Bretagna: Perde il lavoro perché i genitori degli allievi l' hanno preso per un uomo link .
Delle “Leggi divine„ dove carità non può fare rima con solidarietà cittadina. L' uguaglianza dei sessi non può combinarsi con patriarcato e supremazia dell'uomo. Omosessualità e libero desiderio non possono trovarsi nello stesso letto di procreazione e sottomissione.
Il proverbio che enuncia che “Il nemico del mio nemico è mia amico„ non può essere l' appannaggio delle femministe, ricordatevi delle conseguenze dell'alleanza: islamista e comunista in Iran e ciò che successe a quest'ultimi una volta gli islamisti al potere. Quotidianamente, tante donne sono minacciate, imprigionate, arrestate, lapidate, straziate. Sentite le loro grida di libertà? O soltanto i loro echi, ascoltate!
Oggi, c'è ancora tempo per riprenderci, ridare al femminismo le sue vere basi e la sua vocazione universalista come donne di sinistra che lottano per i diritti di tutte le donne, ovunque sono ed indipendentemente dalle loro origini o i loro colori avendo sempre allo spirito che le leggi devono essere là per garantire le libertà di coscienza ed impedire che le leggi e le norme comunitariste ridiano tutto il suo posto al patriarcato.
Questo é dell' esotismo? Non possiamo crederci. Sarebbe della naività politica? Noi non osiamo credere a questo, o forse un'alleanza congiunturale contro l' imperialismo ed il capitalismo americano? Se fosse il caso noi ci chiediamo a che punto è l' indipendenza e l' autonomia delle donne rispetto ai partiti. Ci capita, a volte di interrogarci sulle cercatrici femministe, sul loro percorso e iniziative rispetto agli appelli a progetti e ai comandi delle istituzioni, essendo la laicità minacciata da tutte le parte.
Noi vi interppelliamo, poiché il nostro posto è insieme a voi e la vostra lotta è con noi. Noi femministe laiche.
Care amiche, a presto
Femministe laiche Algerine ed Iraniane .
9 commenti:
Nel fine settimana ho letto che a Roma c'è stata un'iniziativa (qualcosa come una mostra, incontri, ecc.) di donne saudite e italiane "perché il mondo arabo, specie quello mediterraneo ha molto da insegnarci".
A parte il fatto che mi risulta del tutto nuovo che l'Arabia Saudita si affacci sul Mediterraneo, cos'hanno da insegnarci sulle donne? La lapidazione? io sono per il rispetto delle culture e delle religioni, penso l'avrai capito, ma francamente mi sembra che avremmo più noi da insegnare a loro (agli uomini soprattutto, su come trattare l'"altra metà del cielo") che il contrario. No?
Sicuramente. Però dovrei avere più ragguagli sull'iniziativa: non escluderei che certe DONNE arabe, anche SAUDITE, abbiano davvero molto da insegnarci, in termini di coraggio, di ribellione per quello che subiscono le loro connazionali. Bisogna vedere in che termini lo dicono... . Un annetto fa c'è stata a Milano c'è stata un'incontro di impreditrici e diverse erano arabe.
Nella terza foto si tratta di Farnaz Seifi.
E' una giornalista Iraniana,mantiene un blog e milita per i diritti umani.E' nel movimento femminista iraniano da 5 anni e lavora per numerosi quotidiani e siti interenet per femministe.E' la fondatrice del giornale femminista "Zenestan",la prima rivista femminista in Iran.
Ti basta?
Direi di sì, grazie! In gamba, la ragazza! :-)
Lo dico sempre io che bisogna che le donne si diano una mano ...Grndmere
Esprimo la più totale incondizionata solidarietà a queste nostre martirizzate sorelle (mi riferisco anche alla ragazza turca torturata r uccisa dai familiari del pretendente)
A questa solidarità debbo unire il più grande disprezzo all'insensibile cuore delle nostre feministe.
A me sembrava un tono molto molto "eurabico", con un elogio dei loro "costumi", ecc. Comq. l'ho conservato, appena ho un momento libero lo trascrivo al computer e lo rendo noto/lo mando in giro
Beh, certo, anche a me viene sempre l'orticaria, a sentire certi discorsi, non voglio essere ipocrita. Aspetto la notizia nel dettaglio, allora! :-)
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