mercoledì 14 maggio 2008

"DUNIA/KISS ME NOT ON THE EYES"

Interessantissimo, e coraggiosissimo film della regista libanese Jocelyne Saab, che documenta i contrasti sociali in Egitto (dove è stato girato il film oltre che in Libano e in Francia), come possono essere la continua ricerca del desiderio, del piacere, della passione e l'amore, che convive con la censura, e la repressione sessuale. Evidenzia come vige il perbenismo sociale e superficiale di giorno, mentre di notte l'eventuale incontro degli amanti trova consenso, accettazione e quasi complicità. Il titolo originale è "Dunia", che significa mondo terreno, nome della protagonista interpretata dall'attrice Hanan Turk. Hanan che ora ha scelto di aderire a una visione più integralista dell' islam e portare il hijab o almeno un turban, decisione molto criticata anche da alcune sue colleghe e che secondo molti denota l'influenza di telepredicatori notissimi nel mondo arabo, come Amr Khaled. Numerose attrici egiziane hanno deciso di indossare il velo e smesso di recitare. Hanan, invece, continua, fortunatamente: velata, ma continua.
La cosa più grave è che nel locale che Hanan Turk ha creato, il "Sabaya", per metà salone di bellezza e per metà ristorante riservato solo alle donne, che hanno qui la libertà di togliersi hijab o niqab... non sono ammesse ragazze cristiane (fa tanto leggi razziali, no?). Nel fu laico Egitto... .
Comunque, tornando al film, il titolo internazionale è "Kiss me not on the eyes", quello di una celebre canzone interpretata dal grandissimo artista Abd el Wahhab.
E ora, due parole sulla fotografia. Posso dire che la regista non avrebbe potuto rendere meglio i caos e il traffico che caratterizzano e contraddistinguono il Cairo, con i suoi palazzi, i suoi mercati, la sua musica ritmata, i suoi odori. Le immagini sono esplicite pur non mostrando chiaramente le scene, piene di sguardi sospirati, passionali, gioiosi, seducenti, o purtroppo terrorizzati.
Con il pretesto di una storia d'amore, impossibile a detta della regista, che era presente alla proiezione alla quale ho assistito, denuncia un atto brutale e odioso: l'infibulazione, ovvero il taglio parziale o esportazione totale del clitoride, centro nervoso dell'organo sessuale femminile. In questo modo si ritiene di poter conservare la dignità delle ragazze da adulte, togliendo loro eventuali stimoli sessuali, oppure la dignità e femminilità, dal mio punto di vista, e scommetto che molti condividono.
La proiezione del film in Egitto non ha affatto sortito effetti positivi. Anzi, invece di scuotere le coscienze dei "criminali" dell'infibulazione, il film è stato considerato immorale e censurato in tutto l'Egitto.
Il 97% delle donne del Paese ha subito tale pratica. questo è un dato di fatto che Jocelyne Saab ha cercato di denunciare pensando di andare in contro alla vittime di questo atto di violenza, e le stesse vittime le si sono rivolte contro e le hanno girato le spalle. Come la stessa Hanan Turk...

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