mercoledì 1 luglio 2009

TRAGEDIA DI VIAREGGIO. E' MORTA LA PICCOLA RICOVERATA A ROMA

Iman aveva tre anni: era stata trasferita all'alba dalla Versilia con ustioni sul 90 per cento del corpo.

Non ce l'ha fatta Iman, la bimba marocchina di tre anni rimasta vittima del disastro di Viareggio che era ricoverata all'ospedale pediatrico Bambino Gesù da martedì. La bimba è deceduta mercoledì mattina (stamattina ! ndr). Aveva ustioni nel 90 per cento del corpo e aveva subito uno choc emodinamico. Iman era giunta sola in ospedale alle 6 di mattina in eliambulanza, dopo un primo ricovero al pronto soccorso dell'ospedale della Versilia, perchè i suoi familiari superstisti erano ricoverati in Toscana e suo fratello Hamza è morto per tentare di salvarla.
IL SACRIFICIO DI HAMZA - Hamza, studente al terzo anno dell’Istituto tecnico Carlo Piaggia, nella zona della darsena di Viareggio, viveva con la famiglia in via Ponchielli, nel quartiere Italia, il rione più colpito dalla sciagura di lunedì notte. E lunedì era in casa. Le esplosioni lo hanno sorpreso davanti alla televisione. «Andate fuori, scappate, qui c’è fuo­co da tutte le parti», ha gridato ai geni­tori e alla sorella di vent’anni. Anche lui stava per uscire. Se l’avesse fatto, si sarebbe messo in salvo. «Aveva la salvezza davanti agli occhi — raccon­ta piangendo Kamal, un amico —. Pe­rò ha capito che la sorellina di tre an­ni era rimasta dentro, nella cameret­ta, spaventata e quasi soffocata dal fu­mo. Non poteva abbandonarla, farla morire così». Allora Hamza è tornato indietro.
GRIDAVA PER SALVARE LA PICCOLA - L’hanno visto entrare correndo in ca­sa. Gridava, cercava la sorella, ce la stava mettendo tutta per arrivare in tempo, prima che la sorellina fosse soffocata dal fumo e dalla paura. E fuori i parenti e gli amici gli urlava­no di fare presto. La bambina è quasi sopraffatta dal fuoco, quando il ra­gazzo riesce ad afferrarla. La vede ap­pena, anche lui non riesce quasi più a respirare ma ha la forza di spingere la bimba verso la porta sventrata dal fuoco e dall’esplosione. Lui non esce vivo dalla casa. Stramazza a terra quando la salvezza è a meno di tre, quattro metri. Perde i sensi, il fumo lo soffoca, poi arrivano le fiamme.
DIFESA DAL SUO CORPO - I vigili del fuoco lo hanno trovato proteso in avanti, come se ancora volesse pro­teggere la sorellina. E se Iman ha avuto qualche chance di sopravvivere lo doveva a lui. Mamma, sorella maggiore e padre sono ricoverati al Versilia. La piccola è stata trasferita con un elicottero al Bambino Gesù di Roma, ma le sue condi­zioni sono apparse subito disperate. «Noi continuiamo a pregare per lei— mormoravano martedì i parenti —. An­che se non dovesse farcela nessuno deve dire che il sacrificio di Hamza è stato inutile. A 17 anni, quando la vita ride a tutti, anche a un extracomunita­rio, lui l’ha sacrificata per gli altri. Sa­rà un eroe sempre».
POCHE SPERANZE - Giunta in gravissime condizioni generali al Bambino Gesù di Roma, la bambina era stata posta in rianimazione e costretta a continue trasfusioni. Poi era stata intubata, date le gravi difficoltà respiratorie. Mercoledì mattina il suo piccolo corpo non ce l'ha fatta. (Fonte: Corsera )

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Una grande tragedia, una piccola vita stroncata daun evento catstrofico e con lei quella di tantissime altre persone.
Ricordiamo tutti quelli che sono morti e tutti quelli che soffriranno per la perdita dei loro cari.
lorena

Alessandra ha detto...

E quelli che si sono sacrificati per i propri cari o hanno cercato di salvarli, come Hamzah... .

Anonimo ha detto...

si hamzah..ha compituo un gesto eroico un esempio per i nostri tanti giovani ch non hanno più valori..
mi piace il tuo blog aleesandra non chiuderlo mai è una finestra su un mondo che molt donne non conoscono e che dovebbero conoscere di pù molto di pù specialmente se decidono di legarsi ad un musulmano.

lorena

Alessandra ha detto...

Grazie Lorena, faccio del mio meglio! :-)