Montalto di Castro - Stupro di gruppo, la famiglia della vittima: ora ci rivolgeremo al giudice civile.
PROCESSO SOSPESO AGLI 8 VIOLENTATORI. LA MADRE DELLA RAGAZZA: DISGUSTATA.
Affidati «in prova» al Comune. Il sindaco aveva pagato loro le spese legali.
ROMA — Dovranno dimostrare di essersi pentiti, di essersi sbagliati a commentare allora il loro comportamento come una semplice «ragazzata», di riuscire a chiedere scusa alla vittima e alla sua famiglia con sincerità, e non solo per convenienza. Dovranno farlo, ora che il tribunale dei minori di Roma ha concesso la sospensione del processo con «messa in prova» per 24 mesi agli otto adolescenti di Montalto di Castro, accusati dello stupro di gruppo di una studentessa di 15 anni al termine di una festa di compleanno, nell’estate 2007. Prossima udienza il 27 marzo 2012. Fra più di due anni, un tempo infinito, ancor più insopportabile di un faccia a faccia in tribunale, per chi quella violenza l’ha subita.
La lista delle intenzioni (il rammarico profondo, le scuse) è stata messa a verbale, perché così è previsto per la concessione del beneficio, invocato dalle assistenti sociali, e accolto dal giudice. Ora i ragazzi, sei dei quali sono nel frattempo diventati maggiorenni, saranno affidati ai servizi sociali dell’amministrazione della giustizia che, in collaborazione con il Comune di Montalto di Castro, li sottoporranno a un programma di osservazione, sostegno e controllo. Vuol dire che quel che hanno tolto alla giovanissima vittima due anni fa - «non vuol più andare a scuola, ha attacchi di panico, è molto impaurita» racconta la mamma, che si dice «disgustata, delusa e amareggiata » da quest'ennesima beffa - dovranno restituirlo attraverso l’impegno al servizio degli altri e la dedizione ai compiti che gli verranno assegnati. Alla «redenzione » degli otto parteciperà anche il Comune di Montalto, che allo scoppio del caso concesse loro aiuto per pagare le spese legali, scatenando polemiche a non finire. E se la «prova» avrà un esito positivo, il tribunale dei minori potrà dichiarare estinto il reato. (Fonte: Corriere della Sera, 18/10)
Montalto di Castro, la vittima: «I miei violentatori liberi e non ... .
E a questo proposito ricordiamo Carmela, violentata dagli uomini, uccisa dallo stato: 5 ottobre ... e l' Associazione a lei dedicata Associazione "IoSoCarmela" .
Da quando la notizia s’è diffusa nel paesotto, al confine fra la Tuscia e la Toscana, il telefono di casa della quindicenne di allora non ha smesso di squillare. «Telefonate di solidarietà e offerte d’aiuto - riferisce la consigliera di parità della Provincia di Viterbo, Daniela Bizzari - . In attesa di vedere come si conclude il procedimento penale, i genitori hanno intenzione di avviare un’azione civile contro gli stupratori e alle spese legali si potrà contribuire servendosi di un conto corrente». Precisazione non casuale: «A pagare gli avvocati saranno le persone comuni, non le istituzioni locali». Le «istituzioni locali» hanno un nome e un cognome: quello del sindaco di Montalto di Castro Salvatore Carai, che appunto all’indomani della violenza scatenò una bufera decidendo di stanziare 20.000 euro per aiutare nelle spese legali sei degli otto aggressori. Bufera politica: l’allora segretario del Pd Piero Fassino impose la sua esclusione dalle liste per il congresso di fondazione del Pd. Bufera fra le donne ds, indignatissime. «Se nella giunta di Montalto, fatta di soli uomini - si sono domandate - ci fossero state anche donne, si sarebbe presa una decisione di quel tipo?». Alla senatrice Anna Finocchiaro il primo cittadino replicò definendola una «talebana del c.», salvo poi schermirsi pubblicamente: «Tutto è partito da una richiesta dei servizi sociali. Quei soldi non servono per il processo, ma per il reinserimento dei ragazzi ». Fra gli otto c’era anche suo nipote? «Si dicono tante stupidaggini» obiettò in un’intervista.
La bufera è stata anche mediatica: la storia ha colpito l’opinione pubblica, è diventata un caso nazionale. Addirittura è entrata a far parte di uno spettacolo teatrale: «Bambole -Storie silenziose di donne», di Candelaria Romero. Fra i comportamenti messi sott’accusa dalla pièce, l’abitudine a trattare le vittime con sarcasmo, come se l’accaduto fosse anche un po’ colpa loro.
lunedì 19 ottobre 2009
PAUSA DALL' ISLAM...
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11 commenti:
Domanda da trecentomila miliardi di euro: come si fa a stabilire se sto chiedendo scusa alla vittima e alla sua famiglia con sincerità o solo per convenienza? Controllano da vicino se si vedono le bugie che mi corrono sulla fronte? Mi misurano il naso prima e dopo per vedere se sono intervenute modifiche? Si può dire vaffanculo in questo blog? Vabbè, io intanto lo dico: vaffanculo.
Sì, si può dire!
Non so se lo hai già postato in questo blog, a me ha fatto specie anche la notizia della ragazza italian uccisa dal padre perche non voleva che stesse con un uomo albanese.
L'ho linkata.
C'è molta ipocrisia sull'argomento e poca voglia di fare: le leggi sono troppo incentrate su chi commette questo tipo di delitti e poco su chi li subisce.
Inoltre c'è spesso un malinteso senso di buonismo, non solo nei casi di stupro ma, più in generale, verso qualsiasi tipo di violenza alla persona: si confonde (o si nasconde) la pena col pentimento e lo si fa nel peggiore dei modi; se anche ipoteticamente una persona si pente della violenza che ha fatto, questo non esclude il risarcimento e quindi la pena che deve essere senza sconti; mentre per alcuni sembra che il pentimento sia quasi una motivazione per un'attenuante: se uno è veramente pentito dovrebbe essere il primo a non aspettarsi (e volere) scorciatoie, gli altri non dovrebbero nemmeno pensarci.
Certe vivende di cronaca, come queste indicate, hanno degli esiti talmente sconcertanti, da sembrare dei resoconti tratti da racconti inventati ed è terribile pensare che invece, dietro tutto, c'è una sofferenza sia delle vittime che dei loro famigliari.
Se fossi la mamma di quella ragazza, lascerei passare un po' di tempo e, una volta calato il silenzio sulla vicenda farei mettere una croce sopra ai violentatori, uno alla volta, c'è tempo e li spunterei cosi dalla lista. Personalmente ritengo che anche chi ha permesso loro di farla franca meriti la stessa fine, ma è una mia opinone.... eudora.
E siamo nell'Italia del 2009. Carmela, la ragazzina di 13 anni che ho ricordato nel link sotto, si è tolta la vita nel 2007 dal momento che, dopo aver subito abusi sessuali, è stata rinchiusa in un istituto, imbottita di psicofarmaci all'insaputa dei genitori perchè nessuno le credeva!
Quello che mi fa rabbrividire e' il commento "I nostri mica sono romeni", cioe' gli stupratori italiani sono gentiluomini per definizione.
http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/09_ottobre_21/viaggio_montalto_castro_capponi-1601901526310.shtml
Pure! E c'è anche il solito "E' colpa di lei".
Uno dei vilentatori è nipote del sindaco che ha pagato le spese.
E tal sindaco sinistroide del PD, che aiuta gli stupratori, è pure in lista alle regionali.
http://aboutblank.splinder.com/post/21530380/Il+sindaco+che+aiuta+gli+stupr
Che schifo.
Già. Benvenuto Marco.
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