martedì 17 maggio 2011

EGITTO/SUZANNE SCARCERATA, I MUBARAK RINUNCIANO AI LORO BENI

Si profila un accordo economico tra la famiglia Mubarak e il governo nato dalla rivoluzione di piazza Tahrir, che potrebbe sfociare in una grazia per l'ex rais e la moglie. Suzanne e' stata rimessa in liberta' dopo aver restituito allo stato i fondi che deteneva in banca, pari a 2,8 milioni di euro. E anche l'83enne marito Hosni ha firmato una rinuncia ai suoi asset in Egitto, almeno in base a quanto riferito dal quotidiano Al-Ahram. Mubarak, inoltre, sta preparando una lettera in cui offre pubbliche scuse al popolo egiziano. Nella missiva, che verra' diffusa dai media arabi, l'ex rais chiedera' di essere graziato, affermano i media egiziani. "La lettera del presidente e la restituzione dei beni mirano a spingere il Consiglio Supremo delle Forze armate a concedere una grazia", scrive il giornale Al-Shorouk. Intanto il clan Mubarak ha incassato un primo, importante risultato. L'Autorita' per i profitti illeciti del ministero della Giustizia ha infatti deciso di liberare l'ex first lady dopo che questa aveva restituito allo stato "il danaro contenuto in due conti correnti bancari", come si legge in un comunicato diffuso dalla stessa Autorita'. Il capo del dipartimento, Assem al-Gohari, ha inoltre chiarito che Suzanne ha accettato di svelare i dettagli di tutti i suoi conti correnti. "Il suo rilascio e' una procedura normale che sarebbe applicabile nei confronti di chiunque", ha precisato al-Gohari, aggiungendo che l'inchiesta sulle acquisizioni illegali dell'ex first lady va comunque avanti. Suzanne era stata messa agli arresti venerdi' con l'accusa di abuso di potere e arricchimento illecito ma, poco dopo, aveva avuto un malore ed era stata trasferita nell'ospedale di Sharm el-Sheikh, dove dal 13 aprile si trova ricoverato anche il marito per problemi al cuore. Il 10 maggio la custodia cautelare dell'ex presidente era stata rinnovata di 15 giorni; la decisione era arrivata dopo l'interrogatorio a cui Mubarak era stato sottoposto per le accuse di violenze contro i manifestanti e arricchimenti illeciti. Secondo il quotidiano Al-Shorouk un'eventuale amnistia riguarderebbe anche i due figli dell'ex rais, Alaa e Gamal, attualmente detenuti nel carcere di Tora al Cairo. (Fonte: http://www.affaritaliani.libero.it )

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