martedì 12 gennaio 2010

FEMMINISTE E RELIGIOSI UNITI CONTRO IL "CLUB DEI POLIGAMI"


LA STORIA. L'ORGANIZZAZIONE ISPIRATA DAL "PROFETA IMPRENDITORE" MOHAMAD ASHAARI, GIA' CONDANNATO ANNI FA PER ERESIA.

Malaysia, nel mirino setta islamica legata a un impero commerciale.

Che dopo una certa età «tutti gli uomini decenti sono sposati o sono gay» è cosa che le single dicono spesso nel mondo. Che nell' Arabia del profeta Muhammad la poligamia fu legalizzata (anche) perché molti uomini erano morti in battaglia e troppe donne rimaste sole è cosa nota, come lo è che l' Islam l' ha poi sempre accettata, fino a quattro mogli contemporaneamente. Ma la recente nascita del «Club di poligami» in Malaysia, dove la maggioranza è musulmana e la pratica è poco diffusa ma permessa, sta sollevando una vera tempesta. Nonostante l' organizzazione dichiari di voler «aiutare le donne ancora sole a crearsi una famiglia» e sostenga di osservare l' Islam, femministe, laici, politici e imam sono scesi in campo per chiuderla, e non solo in Malaysia. Il Club si sta infatti estendendo oltre i confini nazionali: oggi, dichiarano i suoi capi, è presente anche in Indonesia, Australia, Singapore, Thailandia, nonché in Medio Oriente e in Europa. Gli aderenti sono più di mille e in crescita. A dirigere il Club non è infatti una persona qualsiasi: Hatijah Aam, 54 anni, è la moglie (una delle quattro, ovviamente, con 37 figli in totale) di Mohamad Ashaari (foto). Ovvero del «profeta-imprenditore» più discusso della Malaysia. Fondatore nel 1968 della setta Al Arqam, nel 1994 fu condannato come eretico, costretto a chiudere il gruppo, fece due anni di carcere, ufficialmente rinunciò alla missione profetica e a ruoli pubblici. Ma ora, sospettano le autorità, dietro la facciata del Club dei poligami e con l' aiuto della numerosa famiglia sta ricostituendo l' organizzazione illegale. A parte la moglie, il figlio 40enne Mohamad Ikram Ashaari (anche lui con quattro consorti, 17 figli) dirige la multinazionale di cui l' organizzazione pro poligamia è un' emanazione. La Global Ikhwan controlla centinaia di società, con un giro d' affari stimato in miliardi di dollari: call center, supermarket, cliniche, case editrici, agenzie turistiche e di pubblicità, negozi di mobili, ristoranti e quant' altro. (Fonte, 7/1)

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Migliaia di persone vi lavorano gratis, proprio com' era successo per Al Aqram. Tutti contenti (pare) di mettere il proprio lavoro e spesso i propri risparmi al servizio dell' uomo che si fa chiamare Abuya (padre nostro) e sostiene di parlare direttamente con Allah, di esserne un profeta, di saper resuscitare i morti o far cadere un aereo puntandoci il dito, di potere perdonare i peccati dei suoi seguaci e di sapere che il Mahdi (il messia) arriverà dall' Est per salvare il mondo. Ma non solo: feroce nemico degli ebrei e dei cristiani, Ashaari predica l' inferiorità delle donne, le obbliga a indossare il velo integrale. E ad accettare la poligamia. La crociata contro Ashaari e il suo Club ha così una doppia anima in Malaysia e nei Paesi vicini, soprattutto in Indonesia dove il gruppo si sta imponendo. Da una parte i laici e le femministe, comprese quelle musulmane praticanti come le Sisters of Islam, che combattono la poligamia perché la ritengono lesiva dei diritti delle donne (secondo il Corano!, ndr). E che sostengono (insieme a moltissimi altri musulmani) che il fatto di permetterla nel Corano non significhi che nel mondo di oggi vada necessariamente difesa, anzi. «Soprattutto per le prime mogli e i loro figli - sostiene la sociologa dell' organizzazione, la professoressa universitaria Norani Othman - i matrimoni plurimi sono una disgrazia, anche se molte donne colte e con ottimi lavori che non si sono sposate da giovani accettano poi di dividere il marito con altre». Le quattro mogli del figlio del «profeta-imprenditore» sono un esempio di questo fenomeno: una è medico, una insegna studi islamici, la terza è avvocato, la quarta professoressa di arabo. Accanto alla società civile, preoccupata perchè la poligamia sta aumentando, ci sono poi i vertici politici e religiosi. Preoccupato per l' eresia della setta e per il potere di Ashaari, che nelle sue profezie ha previsto che «un giorno guiderà l' intera Malaysia». Ma non contrari al fatto che un uomo possa prendersi quattro donne legalmente. Anzi: convinti che, in fondo, questo sia sempre meglio del diffondersi di unioni «promiscue» e di stuoli di donne senza marito.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

cioè una roba alla hare crishna?
che bello! l'eresia di una eresia...
primo capo

Kritikon ha detto...

rubato e linkato...

Alessandra ha detto...

Merci.