mercoledì 6 gennaio 2010

DA AGOSTO NON VEDE LA FIGLIA INES. GENITORI IN TRIBUNALE

Non ha visto né sentito sua figlia Ines nemmeno il giorno di Natale. Il calvario per Saloua El Amri prosegue nella vita e nelle aule del tribunale, sia in Marocco che in Italia. L'ultima udienza si è tenuta una settimana fa a Vicenza. Il marito della donna, Ait El-Madi, doveva rispondere di sottrazione di minore: la piccola, infatti, venne fermata all'aeroporto di Casablanca mentre tornava in Italia con la madre il 18 agosto scorso, grazie ad una sentenza del tribunale marocchino che affidava al padre la bambina. Dispositivo che di fatto rovesciava quanto aveva stabilito il tribunale in Italia e anche in Marocco in primo grado. Senza contare che la madre ha richiesto l'affidamento della figlia alla luce del fatto che Ines ha sempre frequentato le scuole a Vicenza con un ottimo profitto integrandosi totalmente in tutte le attività scolastiche. Al riguardo, nei mesi scorsi, ci fu anche una raccolta di firme tra i genitori e le insegnanti dell'elementare Fraccon dove Ines, quest'anno, avrebbe dovuto frequentare la quarta elementare, affinchè la giustizia riportasse in Italia la bambina indipendentemente dalle questioni riguardanti i genitori. Il giudice Oreste Carbone ha sentito entrambi i coniugi, accompagnati dai loro avvocati, e si è riservato di prendere una decisione per quanto riguarda l'affidamento della minore, anche in attesa che vengano tradotti tutti i documenti della sentenza del tribunale di Casablanca, mentre ha fatto presente al padre che la minore è sempre vissuta in Italia con la madre e che pertanto non può essere strappata dalla vita condotta finora. «Il giudice - racconta Saloua - aveva intimato il mio ex marito a darmi anche un numero di telefono con il quale potevo mettermi in contatto con Ines, ma mi sono consumata le dita a forza di comporlo, e nessuno ha mai risposto... È stato un Natale terribile. Sono mesi allucinanti - continua la mamma -. Almeno, ora, ho trovato un lavoro alla mensa della questura, mia madre è rimasta in Italia per confortarmi. Piango molto, vorrei vedere la piccola. Sono disposta a tutto, non ho alcuna intenzione di mollare. Sto combattendo una battaglia per riavere mia figlia, per dieci anni è vissuta con me e ora non so nemmeno dove sia. E questo è assurdo e insensato, almeno per una madre. Mi mancano i suoi occhi e non solo». Intanto, il padre di Ines non ha alcuna intenzione di perdere l'affidamento della bambina, che a suo dire studia in Marocco vivendo con la nonna e la zia, e promette battaglia in tribunale, come aveva affermato in una recente intervista rilasciata sul nostro giornale. (Fonte: http://www.maroc.it/forum , da http://www.ilgiornaledivicenza.it , 27/12)

3 commenti:

petroniostefano ha detto...

Già in una separazione tra coniugi italiani spesso ci sono problemi simili, se poi il genitore è di un paese straniero i guai si moltiplicano a dismisura, perchè oltre alle legislazioni nazionali bisogna vedere eventuali accordi bilaterali in materia di minori, da caso a caso cambiano i pareri.
Certo che è una crudeltà enorme sottrarre un minore, senza badargli poi personalmente (visto che pare se ne occupino nonna e zia) e senza farlo vedere all'altro coniuge.

toni ha detto...

Sposate gli islamici...ecco i rusultati

Alessandra ha detto...

Ma anche lei è musulmana... . Benvenuto Toni!