"Anche se i dirigenti del regno wahhabita accennano di volere riformare la vita politica e sociale, i fatti smentiscono le intenzioni. Qui, si rilancia il dibattito sulle punizioni corporali che meritano le donne spendaccione. Laggiù, si vieta il loro accesso alle sale di ginnastica, per ragioni futili, ovviamente."
Quanto alla più contestata delle riforme, consiste in un progetto di escludere le donne dal giro della Kaaba, in occasione del pellegrinaggio. Una rinomata teologa, che non si può sospettare femminista, ha protestato contro quest'idea che danneggia i diritti delle donne. I teologi maschi sono d'accordo, loro, per isolare le donne nei piani in occasione della grande preghiera attorno alla Kaaba. Fra loro, troviamo senza sorpresa il nuovo amico dell'Algeria e dei suoi mass media, il predicatore A'idh Al-Kirani che fa agli Algerini l'onore di insegnare loro nuovamente l'islam. È vero che è un compito facile in un paese in cui si può affermare, senza falso pudore, che il wahhabismo è una corrente "rinnovatrice".
Wajiha Al-Howeidar una saudita che non ha i peli sulla lingua
La scrittrice saudita dissidente conosce meglio di chiunque le condizioni draconiane imposte alle donne nel regno. Rifiuta in particolare di ritenersi soddisfatta perché si annunciano alcune timide riforme in questo paese chiuso. Allora, stanca di moderare le sue critiche e rivedere le sue esigenze riguardo la condizione femminile, pone le sue condizioni.
Le condizioni di Wajiha Al- Howeidar
"Cesserò di rivendicare dei diritti per la donna saudita":
- Quando vedrò donne saudite senza qualifiche occupare alte funzioni, come governatore, ministro, ambasciatrice, primo ministro o deputato, o qualsiasi altro posto politico elevato. E di dovere queste posizioni al semplice fatto di beneficiare di relazioni influenti grazie ai legami del clan, della tribù e del sangue.
- Quando vedrò tribunali presieduti da donne saudite e che sarà vietato agli uomini sauditi occupare qualsiasi funzione, o essere rappresentati differentemente da una donna che esercita la tutela sulla loro persona e sui loro interessi. L'uomo sarà autorizzato ad apparire all'udienza soltanto su ordine del giudice. Si presenterà in modo anonimo, coperto dalla testa ai piedi e parlerà soltanto su ingiunzione della sua tutrice. La sua testimonianza sarà presa in considerazione soltanto se è confermata da un altro testimone maschile.
- Quando l'uomo saudita sentirà la paura nel corso di tutta la sua vita. Perché sua moglie potrà cambiarlo o sostituirlo con un altro uomo, con una cerimonia nuziale momentanea o di piacere, o con un secondo matrimonio che serva a soddisfare la libido della donna. Che questa donna giustificherà allora questo avvilimento pretendendo di conformarsi "alla legge di dio".
- Quando vedrò una donna saudita porre fine alla vita attiva di un uomo privandolo del suo lavoro con un semplice lancio di piuma.
- Quando vedrò uomini sauditi maturi, maggiorenni e saggi trascinati nei commissariati perché erano al volante della loro automobile. (Wajiha ha fatto circolare un video per la Festa della Donna dell'anno scorso, dove lei guidava in una zona periferica di Riyad, ndr). Che saranno rimessi in libertà soltanto su promessa della loro tutrice che non ricominceranno.
- Quando la donna saudita porterà abiti bianchi, comodi mentre l'uomo saudita sarà costretto a portare un velo nero, dei guanti neri ed un abito nero e andare sotto un sole bollente che fa fondere il metallo. Sarà seguito da vicino da donne atletiche e selvagge che sorveglieranno i suoi movimenti in nome della difesa della virtù e della lotta contro il vizio. Così, l'uomo saprà che ha soltanto due posti nella sua vita: la casa e la tomba.
- Quando le donne si occuperanno di tutti i reparti dei centri commerciali. Anche i negozi di sotto abiti maschili saranno tenuti da donne. Proporranno le loro merci agli uomini con sfacciataggine e impudenza.
- Quando la donna prenderà il doppio della parte dell'uomo dell'eredità di suo padre, anche se è ricco e possiede beni immensi, in confronto a suo fratello ridotto ad una povertà estrema.
- Quando la donna saudita avrà il diritto di ripudiarlo, di cacciarlo dalla sua casa, privarlo dei suoi bambini e prendersi un marito più giovane al suo posto.
- Quando una religiosa saudita utilizzerà le colonne di tutti i giornali governativi per autorizzare a battere l'uomo e schiaffeggiarlo per ottenere la sua sottomissione e che la maggioranza delle donne la sosterrà.
- Quando il 96% dei casi di violenza sarà attribuito a donne contro uomini.
- Quando l'onore si incarnerà nel corpo dell'uomo e che quest'ultimo sarà incline alla violenza ed all'omicidio se il suo corpo è toccato da una donna.
- Quando le donne saudite si saranno impossessate di tutti i tribunali religiosi, che le utilizzeranno per schiacciare l'uomo e stringere la morsa attorno a lui esigendo, in nome della religione, che sia privato dei suoi diritti fondamentali e delle sue libertà individuali.
- Quando si spargerà nella società saudita, tramite il sistema educativo e dei mass media, la cultura riducendo l'uomo ad un essere inferiore, avente poco cervello ed ancora meno religione".
Una visione della nazione che affida i sui destinati ad un uomo non deve sperare alcun vantaggio. Sono queste alcune delle condizioni poste da Wajiha Al-Howeidar, con la precisione che i torti causati all'uomo dalle sue proposte sono puramente virtuali mentre quelli subiti dalla donna sono, quelli, reali. Allora, anziché imporre all'uomo queste "leggi divine" degradanti per lui, perché non cessare semplicemente di imporrle alle donne? È ciò che desidera, in ogni caso, la scrittrice. Un desiderio? Piuttosto un desiderio pio, e si sa ciò che diventano i desideri pii nel paese della pietà totale, o, dovremmo dire, totalitario. (Fonte: Scettico )
- Quando vedrò tribunali presieduti da donne saudite e che sarà vietato agli uomini sauditi occupare qualsiasi funzione, o essere rappresentati differentemente da una donna che esercita la tutela sulla loro persona e sui loro interessi. L'uomo sarà autorizzato ad apparire all'udienza soltanto su ordine del giudice. Si presenterà in modo anonimo, coperto dalla testa ai piedi e parlerà soltanto su ingiunzione della sua tutrice. La sua testimonianza sarà presa in considerazione soltanto se è confermata da un altro testimone maschile.
- Quando l'uomo saudita sentirà la paura nel corso di tutta la sua vita. Perché sua moglie potrà cambiarlo o sostituirlo con un altro uomo, con una cerimonia nuziale momentanea o di piacere, o con un secondo matrimonio che serva a soddisfare la libido della donna. Che questa donna giustificherà allora questo avvilimento pretendendo di conformarsi "alla legge di dio".
- Quando vedrò una donna saudita porre fine alla vita attiva di un uomo privandolo del suo lavoro con un semplice lancio di piuma.
- Quando vedrò uomini sauditi maturi, maggiorenni e saggi trascinati nei commissariati perché erano al volante della loro automobile. (Wajiha ha fatto circolare un video per la Festa della Donna dell'anno scorso, dove lei guidava in una zona periferica di Riyad, ndr). Che saranno rimessi in libertà soltanto su promessa della loro tutrice che non ricominceranno.
- Quando la donna saudita porterà abiti bianchi, comodi mentre l'uomo saudita sarà costretto a portare un velo nero, dei guanti neri ed un abito nero e andare sotto un sole bollente che fa fondere il metallo. Sarà seguito da vicino da donne atletiche e selvagge che sorveglieranno i suoi movimenti in nome della difesa della virtù e della lotta contro il vizio. Così, l'uomo saprà che ha soltanto due posti nella sua vita: la casa e la tomba.
- Quando le donne si occuperanno di tutti i reparti dei centri commerciali. Anche i negozi di sotto abiti maschili saranno tenuti da donne. Proporranno le loro merci agli uomini con sfacciataggine e impudenza.
- Quando la donna prenderà il doppio della parte dell'uomo dell'eredità di suo padre, anche se è ricco e possiede beni immensi, in confronto a suo fratello ridotto ad una povertà estrema.
- Quando la donna saudita avrà il diritto di ripudiarlo, di cacciarlo dalla sua casa, privarlo dei suoi bambini e prendersi un marito più giovane al suo posto.
- Quando una religiosa saudita utilizzerà le colonne di tutti i giornali governativi per autorizzare a battere l'uomo e schiaffeggiarlo per ottenere la sua sottomissione e che la maggioranza delle donne la sosterrà.
- Quando il 96% dei casi di violenza sarà attribuito a donne contro uomini.
- Quando l'onore si incarnerà nel corpo dell'uomo e che quest'ultimo sarà incline alla violenza ed all'omicidio se il suo corpo è toccato da una donna.
- Quando le donne saudite si saranno impossessate di tutti i tribunali religiosi, che le utilizzeranno per schiacciare l'uomo e stringere la morsa attorno a lui esigendo, in nome della religione, che sia privato dei suoi diritti fondamentali e delle sue libertà individuali.
- Quando si spargerà nella società saudita, tramite il sistema educativo e dei mass media, la cultura riducendo l'uomo ad un essere inferiore, avente poco cervello ed ancora meno religione".
Una visione della nazione che affida i sui destinati ad un uomo non deve sperare alcun vantaggio. Sono queste alcune delle condizioni poste da Wajiha Al-Howeidar, con la precisione che i torti causati all'uomo dalle sue proposte sono puramente virtuali mentre quelli subiti dalla donna sono, quelli, reali. Allora, anziché imporre all'uomo queste "leggi divine" degradanti per lui, perché non cessare semplicemente di imporrle alle donne? È ciò che desidera, in ogni caso, la scrittrice. Un desiderio? Piuttosto un desiderio pio, e si sa ciò che diventano i desideri pii nel paese della pietà totale, o, dovremmo dire, totalitario. (Fonte: Scettico )
E sempre da vituccio72 : Spagna: un vecchio bordello riciclato in moschea link, Francia-arricchimento culturale: Un uomo di Dunkerque di 59 anni praticava la circoncisione senza licenza medica: link .
17 commenti:
Con tutti i diritti che mancano alle donne, il più importante non mi sembra quello di fare le sceme in girotondo.
Ma chi si accontenta gode, speriamo che la femminista in questione (che mi ricorda tanto le nosstrane)
goda :-(
Infatti Waijha vuole diritti della donna in generale. In ogni caso, quando ti impediscono anche una cosa del genere "perchè sei una donna", anche quello diventa un diritto. Tanto più forse dovrebbe esserlo nelle società arabo-islamiche, per cui l'onore dell'uomo si misura dalla condotta o PRESUNTA condotta di una donna, il Paradiso è sotto i piedi delle madri (delle donne in quanto tali no, eh?)ecc. Poi vogliono impedire loro un rito religioso?!
Io credo che Waijha continuerà a rivendicare i diritti delle donne del suo Paese ancora per lungo tempo...
Ciao
Anche io lo credo Paolo.
Io ne sono sicura.
grazie a Vituccio e Alessandra per la traduzione, ho preso il testo per pubblicarlo su facebook (citando la fonte).
SoWhat
Grazie mille a te! :-)
"Quando vedrò donne saudite senza qualifiche occupare alte funzioni"
direi che in Italia siamo gia' piu' avanti dell'America sull'avanzamento delle donne allora ...
Alessandra, posso fare una domanda di ordine generale?
Mi sembra che siate 3 o 4 persone a tenere questo blog. Qual e' il suo obiettivo?
Close, il blog è stata un'idea mia. Prima eravamo in 4, poi sono rimasta solo io, per un motivo o per un altro. Il blog è nato far conoscere, il più possibile senza pregiudizi, la situazione delle donne arabe e/o musulmane. E' a metà tra la denuncia e il dire "guardate che non sempre le donne arabe e musulmane sono oppresse", ce ne sono di combattive e a volte ci sono dei progressi. Ci sono matrimoni anche con musulmani che possono funzionare... . Quando ci sono questi casi, li segnalo più che volentieri. Mi sono comunque dovuta scontrare che spesso con la loro realtà che, SE NON GENERALIZZATA, NON E' uno stereotipo. So da un po' che la cosa non ti va bene: mi dispiace tanto, ma non mi invento niente. Sono anche stata accusata (a ragione) di essere talvolta troppo soft e conciliante... .
Alessandra.
Concordo sulla tua risposta a Stefano.
In quella situazione anche questo è un diritto.
Inoltre concordo anche quando dici di essere soft.
Closethedoor.
Tu fai un coraggioso parallelismo tra italia e america.
Ma mi sa che la tua tesi sia basata sulla percezione personale.
Ma se mi citi le fonti sarei ben lieto di confrontarmi.
Tieni presente che in Italia la possibilità di ascesa sociale è pari a zero.
E che con l'abolizione del merito e della professionalità nell'istruzione questo cancro è divenuto metastasi.
Proprio l'altro ieri c'era un articolo di un uomo di cultura che dice che la scuola dovrebbe scegliere definitivamente di non bocciare più.
IN QUEL MODO I SUOI FIGLI E I SUOI NIPOTI PARTIRANNO MINIMO DALLA SUA POSIZIONE E NON POTRANNO MAI SCENDERE NELLA SCALA SOCIALE.
I MIEI FIGLI E I MIEI NIPOTI E QUELLI DEI CITTADINI ANONIMI PARTIRANNO INVECE DALLA MIA POSIZIONE E DA QUELLA DEI LORO GENITORI E POTRANNO SOLO SCENDERE.
ALESSANDRA
NON CREDO CHE TI PIACCIA QUESTO LINK
http://torino.repubblica.it/multimedia/home/6181276/1/2
Maumer.
Tipica ipocrisia in salsa comunista.
Ma la più vicina delle 3 ragazze tiene addirittura 5 atteggiamenti contrari ai precetti coranici(cose visibilizzime) e dunque conviene per prima a lei che non si debba indossare il velo in modo serio.
Vediamo se indovini le cinque incongruenze di questa ragazza con l'Islam.
Pensiero Liberale, se avessi davanti la persona fisica, non sarei probabilmente diplomatica come sono sul blog. Molti degli articoli che posto, sono più efficaci di qualsiasi "sfuriata" da parte mia: chi vuole capire, capisce.
Per esempio, nel post precedente, non ho fatto una piega quando Lunabee ricordava che in Italia, il delitto d'onore è punibile solo dall'81 e che quindi il nostro Paese ha ben poco da insegnare, da questo punto di vista: cosa vera, ma noi, se non altro, sanzioniamo questo crimine da quasi 30 anni.
Non ho risposto neppure al paragone di Close, perchè come percentuale di donne in politica, veniamo suprati persino dal Burkina Faso! Mi auguro che non sia la linea del blog a portarti a commentare poco... .
Muamer, sarò impedita, ma non ho trovato il link di Repubblica che mi hai segnalato.
Ti leggo costantemente e il tuo blog mi piace.
Ti stimo e apprezzo ciò che scrivi.
Dunque non capisco la tua puntualizazione.
Inoltre anche la linea del tuo blog non è in contrasto con le mie idee.
Ok, niente, lascia perdere! :-)
Il mio commento che impostava un parallelismo fra USA e Italia era amaramente sarcastico.
Alessandra, per risponderti dovrei scrivere un papiro, ma vedo che hai aperto un post proprio sul fatto di tenere il blog aperto o no, ti rispondo da lì.
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