domenica 7 febbraio 2010

COOP COMMESSE CON IL VELO PER LA CARNE MUSULMANA

ROMA. L' INIZIATIVA IN SUPERMERCATO CHE OFFRE PRODOTTI "HALAL" . LA MUSSOLINI: "BENE, SE SONO BUONI LI PRENDO PURE IO".

ROMA - Le battute, adesso, sono facili: l' islam nel carrello, la spesa parla arabo. A Roma c' è una novità: in un supermercato della capitale, l' Ipercoop Casilino, si potranno acquistare prodotti «Halal», termine arabo che significa «lecito» e che definisce ciò che è permesso secondo i dettami islamici. L' equivalente dell' ebraico «kosher», tradizione con la quale ci sono diverse somiglianze. Per reclamizzare i prodotti arabi, si è scelta un' iniziativa ad effetto: affidare la vendita e l' informazione alla clientela a commesse arabe, con indosso il tradizionale hijab, il velo, che per le prime settimane inviteranno la clientela ad acquistare le carni musulmane. Il luogo scelto non è casuale: il Casilino, zona est della capitale, è una periferia popolosa, ad alto tasso di multietnicità, dove l' integrazione va costruita. Ieri, all' inaugurazione del nuovo reparto organizzata dal portale Minareti.it, c' erano rappresentanti della comunità islamica di Roma, imam provenienti dal resto dell' Italia (come quello di Firenze, Izzeddin Elzir, e quello di Ravenna Moustafa Toumi che aveva invocato un «McHalal», sulla scia del recente «McItaly»), il giornalista senegalese Idris Sanneh che ha scherzato coi clienti: «Questo cibo è migliore del vostro». E poi alcuni amministratori locali, come il minisindaco del VI Municipio Gianmarco Palmieri (Pd). Ma, soprattutto, c' era tanta gente, incuriosita dalla novità e pronta ad assaggiare le pietanze arabe. Le commesse col velo distribuivano volantini, spiegavano ai clienti le particolarità delle carni halal, che provengono da animali macellati con un procedimento eseguito dai musulmani: il taglio netto della vena giugulare, per il totale dissanguamento del capo da lavorare.



E ricordatevi: Per la pace e l'amicizia tra i popoli .

E in pezzo interessante: LA DONNA NON È GENTE, sulla situazione della donna nel mondo, incluso naturalmente quello islamico permalink .
Carne anche conveniente, a sentire i responsabili del settore macelleria: «Nella tradizione musulmana non si usano tagli pregiati». Sui depliant informazioni in italiano ed arabo, oltre a ricette per il cous cous e il tajine, mentre nel frigo trovano spazio hamburger, macinato, pollo, carne di bovino e agnello, garantita da due imam e proveniente da stabilimenti in Francia e in Italia. Alessandra Mussolini (Pdl), l' ha presa bene: «Se i prodotti sono buoni, ce li compriamo pure noi... L' imam certificherà le carni meglio di certe nostre agenzie. Non ci sarà la mucca pazza, almeno. E a me il maiale non piace...». Anche Confcommercio Roma non è contraria: «È un' ottima risposta - dice il presidente Cesare Pambianchi - a chi ci vorrebbe far togliere i nostri crocifissi... Le commesse col velo fanno parte di un' iniziativa di marketing, anche un po' provocatoria, ma il nostro esempio di civiltà è questa: far costruire le moschee, permettere la vendita di prodotti halal. È questo che ci differenzia da altri paesi, oscurantisti ed invadenti: teniamole presente queste distinzioni». Carni halal per tutti, allora. E non solo: «Il campo dei prodotti etnici - spiega Massimo Lenzi, direttore commerciale di Unicoop - è destinato ad allargarsi». Allo studio aree dove vendere prodotti cosmetici per persone di colore, creme per la pelle anche schiarenti, shampoo. E, ancora, biscotti halal e altri cibi. Non il maiale, naturalmente: se la spesa parla arabo, le salsicce restano fuori dal carrello.


5 commenti:

tony ha detto...

Dicono che "a pensar male si fa peccato, ma s'azzecca quasi sempre". Ora, non vorrei dire, ma mi puzza un po' di sottile strumentalizzazione commerciale e francamente mi stupisce un po' che un'operazione del genere provenga proprio da una Coop.

Per carità, ben venga qualsiasi iniziativa che migliori la conoscenza delle altre culture, ma non vorrei che tra un 'halal' oggi, una moschea domani e un seggio dopodomani si perdesse ilsenso della realtà. Non so se mi spiego...

Fortunatamente, viviamo in uno Stato laico e democratico, ma occhio a non mollare la presa, perché stiamo sempre parlando di gente che, nei propri Paesi, non si sognerebbe nemmeno lontanamente questa e altre sensibilità, anzi!

Alessandra ha detto...

Ti spieghi benissimo Tony e condivido.
Basti pensare che l' "imam di Firenze" Izzedin Elzir è legato all'UCOII (lo ospitano ogni tanto in tv). Non mi stupirei se lo fosse anche quello di Ravenna... . Poi, se non sono col velo, le commesse non le vogliamo!

Anonimo ha detto...

é una cavolata, la carne mususlmana, si trova sui banchi dei supermercati auchan, carrefour, emmepiù ed altri!!!senza commessi(e)...

Alessandra ha detto...

Non è affatto una cavolata e lo sai benissimo. Senza commesse... velate? Quello è facile immaginarlo! Perchè non hanno messo commesse senza velo?

Anonimo ha detto...

Già, perché non hanno messo commesse senza velo? Semplicemente per una banale azione di marketing che sta a significare che la carne 'halal' la mangiano i musulmani 'veri' le cui donne portano il velo. Un modo strumentale per accalappiare clienti rassicurandoli che quella è proprio carne halal. Come se una donna senza velo non potesse osservare i precetti della sua religione, compresi quelli del cibo. Una vera vergogna