lunedì 6 ottobre 2008

ISLAM/SBAI (Pdl) DENUNCIA SOPRUSI SU DONNE MUSULMANE IN ITALIA. INTERROGAZIONE DOPO CASI DI RIPUDIO E SEQUESTRO MOGLIE

Roma, 1 ott. (Apcom) - Scongiurare l`introduzione di principi giuridici incompatibili con l`ordinamento italiano e di sentenze emesse in altri paesi in contrasto con l`ordine pubblico o con i diritti essenziali della difesa. E` questo l`obiettivo di un`interrogazione che la deputata del Pdl Souad Sbai ha presentato oggi al Governo per fare luce su alcuni fatti allarmanti avvenuti a Genova e a Cagliari. “Il primo - riferisce una nota - riguarda una delibera della Corte d`appello di Cagliari: dopo che un egiziano aveva ripudiato la moglie nel suo paese d`origine, i giudici italiani hanno convalidato il ripudio anche in Italia. La corte d`appello di Cagliari ha infatti accolto un ricorso fatto dall`egiziano, che è in possesso anche della cittadinanza italiana. Quest`ultimo aveva ripudiato la moglie pronunciando la formula del ‘talaq’, ottenendo così il divorzio in Egitto, dove l`ordinamento giuridico e la cultura religiosa consentono questo tipo separazione. La Corte d`appello lo ha riconosciuto valido, accogliendo l`istanza e dichiarando efficace e definitiva quella separazione anche per l`ordinamento italiano e trascrivendo l`avvenuto divorzio anche nel registro dello stato civile del comune, probabilmente perché il ricorrente non poteva contrarre nuove nozze in Italia a causa del precedente matrimonio. L`egiziano si era sposato nel 1993 ed aveva ripudiato la moglie due anni dopo”. (Dal sito di Souad Sbai, http://wwww.souadsbai.com/)
“L`interrogazione di Sbai - prosegue la nota – pone all`attenzione del governo anche il caso di un giovane marocchino che un anno fa, a Genova, era stato fermato dai carabinieri per
sequestro di persona e lesioni nei confronti della moglie, una marocchina di religione musulmana. Adesso il tribunale di Guercif in Marocco ordina alla donna di tornare con lui e di pagare le
spese processuali. L’avvocato che assiste l`uomo ha dichiarato che la sentenza emessa in Marocco verrà utilizzata per dimostrare che servono nuovi accertamenti sulla vicenda”.

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