martedì 31 maggio 2011

IN ARABIA SAUDITA

LA RIBELLIONE DELLE DONNE ARABE PARTE DAL VOLANTE

http://www.style.it/news/le-notizie-del-giorno/2011/05/20/la-ribellione-delle-donne-arabe-parte-dal-volante.aspx

LA PROTESTA DELLE DONNE SAUDITE: VOGLIONO VOTARE, MA LA LEGGE NON LO PERMETTE

http://www.centroaverroe.it/arabya/index.php?option=com_content&view=category&layout=blog&id=3&Itemid=3 Leggi tutto ...

IN IRAN

IRAN: IMPICCATA UNA DONNA IRANIANA INCINTA

http://oknotizie.virgilio.it/go.php?us=381100b9135a4bff

IRAN: SFIGURA RAGAZZA CON L'ACIDO: SARA' ACCECATO

http://oltreiresti.blogspot.com/2011/05/iran-sfigura-ragazza-con-acido-sara.html Leggi tutto ...

IN INDIA

INDIA: INCINTA DELLA TERZA FIGLIA, RIFIUTA L'ABORTO. IL MARITO LA UCCIDE

http://www.centroaverroe.it/arabya/index.php?option=com_content&view=article&id=321:india-incinta-della-terza-figlia-rifiuta-laborto-il-marito-la-uccide&catid=3:donna&Itemid=3


INDIA: UCCIDONO FIGLIE INNAMORATE DI UOMINI DI ALTRA RELIGIONE

http://www.centroaverroe.it/arabya/index.php?option=com_content&view=article&id=327:india-uccidono-figlie-innamorate-di-uomini-di-altra-religione&catid=3:donna&Itemid=3 Leggi tutto ...

TRE DONNE MUSULMANE ITALIA CHE, PER MOTIVI DIVERSI, SI RIBELLANO

NON PUO' AMARE UN CRISTIANO, MUSULMANA, MUSULMANA DENUNCIA LA SUA FAMIGLIA.

http://www.oggitreviso.it/musulmana-denuncia-sua-famiglia-dopo-le-nozze-con-un-italiano-35967 (la notizia è di qualche tempo fa)

SBAI: CARO PISAPIA, DA MUSULMANA TI SPIEGO IL MIO NO ALLA MOSCHEA DI MILANO.

http://www.ilsussidiario.net/News/Cronaca/2011/5/25/IL-CASO-Sbai-caro-Pisapia-da-musulmana-ti-spiego-il-mio-no-alla-moschea-a-Milano/180519/

DONNA TENTA DI STRAPPARLE IL VELO PER STRADA. URLAVA "SEI UNA SCHIAVA".

http://www.centroaverroe.it/arabya/index.php?option=com_content&view=article&id=370:donna-tenta-di-strapparle-il-velo-per-strada-lurlava-sei-una-schiavar&catid=3:donna&Itemid=3 Leggi tutto ...

sabato 21 maggio 2011

CYNTHIA, JOY E LE ALTRE INCINTE. LE MANI SULLA PANCIA PER PARARE I COLPI DEL MARE

Cynthia, 24 anni, nigeriana al nono mese di gravidanza insieme al marito Naha, 39 anni, della Costa d'Avorio

Sopra, con il cappello a rombi, Marts, 24 anni nigeriana al quarto mese

Per "Save the Children" il fenomeno si spiega con l'apertura del fronte libico: "La paura spinge interi nuclei familiari a partire".

Ne sono arrivate cento. "Diamo un futuro ai nostri figli".

Le mani sotto il ventre, "cerchiamo di parare i colpi", di tenere e stringere almeno fino a terra. "Ce la fai perchè ce la devi fare - dice Cynthia, 24 anni e una pancia di nove mesi che è sul punto di cedere eppure ha resistito a cinque giorni di traversata - Lo fai per te, ma soprattutto per il bambino che porti in grembo". Lo fai perchè non hai scelta:"In Libia c'è la guerra, non si vive più. Mio marito è di fede cristiana e ci avevano già presi di mira. Lì mio figlio non avrebbe potuto ricevere l'assistenza che trova qui", nell'ambulatorio di Lampedusa.

Continua: http://www.zeroviolenzadonne.it/rassegna/pdfs/fc8b77e2da7f035e13ca15cbb862b06a.pdf (Fonte: http://www.zeroviolenzadonne.it/ , dal Corsera 14/5)
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martedì 17 maggio 2011

EGITTO/SUZANNE SCARCERATA, I MUBARAK RINUNCIANO AI LORO BENI

Si profila un accordo economico tra la famiglia Mubarak e il governo nato dalla rivoluzione di piazza Tahrir, che potrebbe sfociare in una grazia per l'ex rais e la moglie. Suzanne e' stata rimessa in liberta' dopo aver restituito allo stato i fondi che deteneva in banca, pari a 2,8 milioni di euro. E anche l'83enne marito Hosni ha firmato una rinuncia ai suoi asset in Egitto, almeno in base a quanto riferito dal quotidiano Al-Ahram. Mubarak, inoltre, sta preparando una lettera in cui offre pubbliche scuse al popolo egiziano. Nella missiva, che verra' diffusa dai media arabi, l'ex rais chiedera' di essere graziato, affermano i media egiziani. "La lettera del presidente e la restituzione dei beni mirano a spingere il Consiglio Supremo delle Forze armate a concedere una grazia", scrive il giornale Al-Shorouk. Intanto il clan Mubarak ha incassato un primo, importante risultato. L'Autorita' per i profitti illeciti del ministero della Giustizia ha infatti deciso di liberare l'ex first lady dopo che questa aveva restituito allo stato "il danaro contenuto in due conti correnti bancari", come si legge in un comunicato diffuso dalla stessa Autorita'. Il capo del dipartimento, Assem al-Gohari, ha inoltre chiarito che Suzanne ha accettato di svelare i dettagli di tutti i suoi conti correnti. "Il suo rilascio e' una procedura normale che sarebbe applicabile nei confronti di chiunque", ha precisato al-Gohari, aggiungendo che l'inchiesta sulle acquisizioni illegali dell'ex first lady va comunque avanti. Suzanne era stata messa agli arresti venerdi' con l'accusa di abuso di potere e arricchimento illecito ma, poco dopo, aveva avuto un malore ed era stata trasferita nell'ospedale di Sharm el-Sheikh, dove dal 13 aprile si trova ricoverato anche il marito per problemi al cuore. Il 10 maggio la custodia cautelare dell'ex presidente era stata rinnovata di 15 giorni; la decisione era arrivata dopo l'interrogatorio a cui Mubarak era stato sottoposto per le accuse di violenze contro i manifestanti e arricchimenti illeciti. Secondo il quotidiano Al-Shorouk un'eventuale amnistia riguarderebbe anche i due figli dell'ex rais, Alaa e Gamal, attualmente detenuti nel carcere di Tora al Cairo. (Fonte: http://www.affaritaliani.libero.it ) Leggi tutto ...

DOPO MARITO E FIGLI, TOCCA SUZANNE. AGLI ARRESTI ANCHE L'ULTIMA DEI MUBARAK



EGITTO. LA PROCURA DEL CAIRO HA EMESSO UN ORDINE DI CUSTODIA CAUTELARE CON L'ACCUSA DI CORRUZIONE.

Un tempo i giornali controllati dal governo la paragonavano a Madre Teresa di Calcutta. Adesso è considerata Lady Macbeth. Dina Ezzat, giornalista di «Al Ahram» Malore durante l' interrogatorio, l' ex first lady ricoverata in ospedale

L' aula magna è stata ribattezzata PO71, la sigla al posto del nome che gli studenti hanno gridato per diciotto giorni in strada, accompagnato da una supplica: «Vattene». Il rettore ha ordinato di togliere la targa con inciso sopra Suzanne Mubarak, l' università americana del Cairo cancella gli omaggi alla studentessa che qui ha studiato Scienze politiche e ci è tornata per un master in Sociologia dell' educazione. Si è laureata tardi, a 36 anni, prima ha coltivato i figli Alaa e Gamal e le ambizioni di erigere una dinastia politica, i Kennedy alla basbusa, il dolce mediorientale di semolino e cocco, che ha sempre preparato seguendo una ricetta segreta. Le brame politiche sono finite con la rivolta popolare tra gennaio e febbraio, l' immagine autoalimentata di primadonna sopra le parti con la decisione di arrestarla: il procuratore l' ha interrogata, l' accusa è corruzione, guadagni illeciti a spese dello Stato. I magistrati vogliono sapere di una villa al Cairo e di un conto corrente con dentro 2 milioni e mezzo di euro che sarebbe intestato a suo nome. Suzanne si è sentita male, è stata ricoverata per una crisi cardiaca nell' ospedale di Sharm el-Sheikh, come il marito Hosni prima di lei, all' incontro con la giustizia. Dalla clinica dovrebbe venire trasferita nel carcere di Qanater, una ventina di chilometri a nord della capitale. L' ex presidente e i due figli sono già in cella, il nuovo governo sta cercando di recuperare le ricchezze accumulate in trent' anni al potere. Il ministero degli Esteri svizzero ha annunciato di aver individuato 410 milioni di franchi (oltre 460 milioni di euro) riconducibili ai Mubarak. Il patrimonio segreto della famiglia potrebbe raggiungere i 50 miliardi di euro. Figlia di un' infermiera gallese e di un medico egiziano, Suzanne sposa Hosni, giovane istruttore dell' aviazione militare, a 17 anni (è nata nel 1941). «Ci sono state tante guerre e lui era sempre via. Ho dedicato la vita ai miei ragazzi», raccontava in una rara intervista. Quando il marito diventa presidente nel 1981 dopo l' assassinio di Anwar Sadat, Suzanne appare poco in pubblico: il regime vuole evitare le critiche che avevano colpito Jihan, la moglie del predecessore, attaccata dai tradizionalisti per gli appelli in favore dei diritti delle donne. Il ruolo offuscato non le impedisce di accumulare influenza. Più consapevole di Hosni delle pubbliche relazioni globali, guida una campagna contro le mutilazioni genitali femminili. «A quei tempi, i giornali controllati dal governo la paragonavano a Madre Teresa di Calcutta, solo più giovane e più carina - scrive Dina Ezzat sul settimanale di Al Ahram -. Adesso è considerata Lady Macbeth, così ambiziosa da diventare crudele. Chi l' ha conosciuta, sa che ha tramato perché Gamal succedesse al padre e diventasse presidente. Ma non è una regina criminale. Solo una donna molto forte e convinta di quello che vuole». I cablogrammi inviati dall' ambasciata americana la descrivono come una delle figure più potenti. Un documento del 2006 - tra quelli rivelati dal sito Wikileaks - racconta di una visita nel Sinai, quando Suzanne ordina che le venga dato un autobus per tutto il periodo del viaggio. Era stato pagato con soldi offerti dagli Stati Uniti perché portasse a scuola i bambini delle zone più povere.

È a capo di varie associazioni caritatevoli, di cui gestisce i considerevoli fondi che oggi la si accusa di aver spesso utilizzato a fini personali. (Fonte: http://www.archiviostorico.corriere.it/ 14/5)
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venerdì 13 maggio 2011

ALESSANDRA BOGA CANDIDATA PER "IO AMO L'ITALIA - IO AMO MILANO" DI MAGDI CRISTIANO ALLAM ALLE ELEZIONI COMUNALI DEL 15/16 MAGGIO














ALESSANDRA BOGA CANDIDATA PER "IO AMO L'ITALIA - IO AMO MILANO" DI MAGDI CRISTIANO ALLAM ALLE ELEZIONI COMUNALI DEL 15/16. PER UN ASSESSORATO ALL'IDENTITA', ALLA CITTADINANZA, INTEGRAZIONE E ALLO SVILUPPO SOCIALE.

In sostegno della candidata Sindaco LETIZIA MORATTI, MA COME INDIPENDENTI.

NB. Per quanto mi riguarda, se venissi eletta consigliera comunale avrei un occhio di riguardo per le DONNE IMMIGRATE. Leggi tutto ...

lunedì 9 maggio 2011

AL CAIRO, SCONTRI FRA CRISTIANI E MUSULMANI: ALMENO 9 MORTI

EGITTO- ATTACCATA CHIESA COPTA NEL QUARTIERE DI IMBABA, UN CENTINAIO I FERITI

Gli assalitori credevano che una donna che voleva convertirsi all'islam fosse tenuta prigioniera nell'edificio


AL CAIRO - È di almeno nove morti e un centinaio di feriti il bilancio delle vittime degli scontri fra cristiani e musulmani scoppiati questa notte in un quartiere del Cairo: lo hanno reso noto fonti della sicurezza egiziana, senza fornire ulteriori dettagli. I disordini più gravi sono avvenuti nei pressi di una chiesa copta nel quartiere di Imbaba, attaccata da un gruppo di musulmani: secondo alcune testimonianze gli assalitori credevano che una donna che voleva convertirsi all'islam fosse tenuta prigioniera nell'edificio.

L'ESERCITO - L'esercito, intervenuto in forze, ha effettuato numerosi arresti, mentre una delle più alte autorità religiose del Paese, il Gran Mufti Ali Gomaa, ha chiesto di «non mettere a rischio la sicurezza del Paese» affermando che i responsabili delle violenze «non possono essere persone veramente religiose, cristiane o musulmane». Il premier egiziano Essam Sharaf ha convocato una riunione di emergenza del governo dopo i violenti scotri interconfessionali che hanno causato almeno nove morti in un quartiere del Cairo: lo ha reso noto la stampa egiziana. (http://www.corrieredellasera.it , 8/5) Leggi tutto ...

domenica 8 maggio 2011

A CASERTA ZOUBIDA CHARROUF CANDIDATA AL PREMIO NOBEL PER LA PACE



Caserta - «Mi si rimproverano tre cose. Per cominciare, d’aver fatto uscire le donne dalle loro case, poi d’aver migliorato l’estrazione e la produzione dell’olio d’argan e, infine, di interessarmi di un albero che appartiene al popolo e non alle accademie scientifiche”. Sono parole di Zoubida Charrouf, docente di Chimica organica presso la Facoltà di Scienze dell’Università di Rabat, Marocco, candidata al premio Nobel per la Pace, che in questi giorni è in Italia per ricevere a Salerno il Premio Internazionale “Viverein” 2011 per la Chimica, la Protezione ambientale e l’Emancipazione della donna e che sarà a Caserta, ad iniziativa della FIDAPA e della Cooperativa Sociale ORIONE, in collaborazione con il Coordinamento delle Associazioni Casertane e con il patrocinio della Provincia, per l’assegnazione di un ulteriore Premio.
Lunedì 9 maggio 2011, alle ore 11,00, nella sala consiliare della Provincia, con una pubblica manifestazione il Premio le sarà conferito dal Presidente Domenco Zinzi con targa e medaglia dei 150 anni dell’Unità d’Italia coniata dalla Provincia, e dalla presidente FIDAPA Ida Roccasalva con un prezioso manufatto delle seterie leuciane.
Tre sono gli elementi che costituiscono lo straordinario merito della Charrouf: l’emancipazione della donna, lo studio chimico dei prodotti della pianta Argania spinosa e la protezione ambientale basata sulla conservazione di una specie botanica indigena; elementi legati in modo inestricabile nell’attività di questa donna d’Africa, che senza dubbio rappresenta il paladino dell’argania, una pianta spinosa che cresce nella regione arida del sud-ovest del Marocco, dove svolge un ruolo economico importante: il suo legno serve da combustibile; le sue foglie e i suoi frutti sono un ottimo foraggio per le capre; l’olio estratto dalla sua mandorla è utilizzato a scopi alimentari, nella medicina tradizionale e in cosmetica. Inoltre, questa pianta svolge una funzione ancora più importante: è l’ultimo baluardo della regione contro l’avanzata del deserto. Ed è preziosa soprattutto per le donne di Tamanar e Tidzi, alle quali Zoubida Charrouf ha dedicato più di quindici anni di ricerche per poterle poi riunire in cooperative per la produzione dell’olio d’argan, cooperative che sono dirette da donne delle stesse località nelle quali vivono.
Per questi suoi meriti Zoubida Charrouf è additata dal CIPSI – Coordinamento di iniziative popolari di solidarietà internazionale – come esempio di donna d’Africa nella raccolta internazionale di firme a sostegno della candidatura delle “Donne d’Africa” per l’assegnazione del Premio Nobel per la Pace 2011. A lei si devono non solo la fama dell’olio di argan e lo studio dettagliato delle sue molteplici proprietà, ma anche la fondazione di una rete di cooperative, che consentono alle donne marocchine di svolgere una attività produttiva di olio d’argan, donne che oggi vivono decorosamente mentre prima vivevano in condizioni di degrado economico e sociale. Donne ripudiate, madri sole, vedove, finora emarginate e sfruttate in modo anche turpe. Paradossalmente è proprio questa condizione di “isolamento tribale” che permette alle lavoratrici di entrare a far parte della cooperativa e recuperare una dignità e un suolo sociale. Il Premio di Caserta si aggiunge agli altri riconoscimenti nazionali ed internazionali che Zoubida Charrouf ha ricevuto negli ultimi anni, tra i quali il “Premio Khmissa 2004”, consegnatole da S.M. Mohammed VI, re del Marocco, che nel 2003 ha avviato una serie di riforme nel campo dei diritti delle donne, il “Trophée de la Solidarité” nel 2005 e, all’estero, il “Prix Fondation Sociétariat Banque Populaire du Sud-Ouest per la ricerca scientifica sull’argania e la donna rurale”, il “Grand Prix International du Parmigiano Reggiano” nel 2008 e il “Grand Prize for Invention and Research in Science and Technology” nel 2010.
Il Premio che Terra di Lavoro le conferisce, oltre che essere il riconoscimento del valore dell’ingegno, della perseveranza e dell’opera di una persona straordinaria, vuole anche essere testimonianza di un ponte tra religioni e culture diverse, ponte che oggi, più che mai, è necessario gettare sul Mediterraneo per costruire un futuro di pace e di speranza per tutti i popoli che vi si affacciano. (Fonte: http://www.blogger.com/ , 4/4) Leggi tutto ...

SILA, LA MUSULMANA NUDA PER PLAYBOY: "MI SONO LIBERATA"



E' cresciuta in Germania, ma è di origine turca. E dalle pagine della rivista vuole lanciare un messaggio: "Voglio che tutte le mie giovani connazionali capiscano: hanno il diritto di decidere cosa fare nella propria vita"

Berlino, 22 aprile 2011 - Un grido contro le costrizioni, per la propria libertà. Capelli e occhi corvino, 25 anni, modella e attrice dal fascino mediorientale, musulmana, Sila Sahin ha posato nuda per l’edizione tedesca di Playboy.

Lei, cresciuta in Germania ma di origine turca, ha voluto lanciare un messaggio a tutte le donne turche, usando il proprio corpo: “Per troppo tempo ho cercato di fare sempre la cosa giusta” ha spiegato. “Ora voglio che queste foto siano viste da tutte le giovani donne turche, perchè capiscano che hanno il diritto di decidere della propria vita, di vestirsi come vogliono e di coltivare le amicizie che ritengono opportune”.

Una scelta che rappresenta, per la modella, la “liberazione dalle costrizioni subite durante l’infanzia”. Un gesto di protesta, contro la sua famiglia. Che, com’era facilmente ipotizzabile, sembra non abbia accolto il grido di libertà della ragazza - per usare un eufemismo - in modo favorevole. Tanto che la madre, a quanto pare, si rifiuti ormai di parlarle. Il padre, attore come lei, sembra abbia soprattutto manifestato la sua preoccupazione per la reazione della comunità musulmana.

“Mia madre è ancora arrabbiata. Sarà ancora più difficile con i miei nonni, le zie e gli zii” ha raccontato sul sito internet dedicato alla soap opera di successo di cui è protagonista. Certo, non poteva non immaginare lo scandalo che si sarebbe creato: lei, musulmana, è stata la prima turca a posare nuda per Playboy.

Sahin ha comunque preso molto seriamente il suo ruolo, tanto da sentirsi, si legge nell’articolo che accompagna le foto, “come Che Guevara”. “Ho sviluppato un estremo desiderio di libertà. Devo fare tutto quello che voglio, altrimenti potrei anche morire”. La rivoluzionaria patinata ha però lanciato un commovente appello alla famiglia: “Perdonatemi. Fatemi venire a casa”. Altro che Guevara. (Fonte: http://www.qn.quotidiano.net/ )



Altro che Guevara, anche perchè ha usato la non violenza.
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venerdì 6 maggio 2011

POST RIMOSSO SULLA SIGNORA SILVIA OLIVETTI

Come richiesto dalla Sig.ra Silvia Olivetti, Presidente del "Movimento per la Tutela dei Diritti dei Musulmani", ho rimosso il post che la riguardava, poichè Lei ha affermato che sono falsi gli 11 "diritti" che ho copia-incollato da una pagina di Facebook, ingenuamente e in buona fede.

Alessandra Boga. Leggi tutto ...

BAHRAIN: AYAT AL - GHERMEZI PERSEGUITATA FIN DALL'INIZIO DELLE PROTESTE IN PIAZZA DELLA PERLA E' STATA VIOLENTATA E UCCISA DALLE FORZE GOVERNATIVE




Ayat al-Ghermezi, ragazza del Bahrain, é stata arrestata, più volte violentata e poi uccisa dalle forze governative.

Da quando la giovane ventenne aveva partecipato alle proteste a Manama nella piazza della Perla e aveva composto dei poemi contro il governo di Khalifa ibn Salman Al Khalifa al potere dal 1971 la sua vita era cambiata. La famiglia racconta che da allora la ragazza aveva ricevuto insulti e cattiverie di ogni genere.

Le stesse forze dell’ordine secondo il racconto della madre della povera ragazza, hanno insultato Ayat al-Ghermezi al momento della denuncia effettuata dalla ragazza in seguito alle ingiurie subite.

Le proteste anti governative sono iniziate in Bahrain lo scorso 14 febbraio, proteste che vedono la partecipazione delle donne in prima linea, in maniera attiva.

Il 6 marzo Nena news intitolava un articolo "In Bahrain le donne sono protagoniste", invitando le donne a manifestare. La proposta é stata accolta con entusiasmo dalle donne che hanno manifestano di fronte al quartier generale del governo per una maggiore egualianza fra i sessi e fra tutti i cittadini, é stata una giornata storica per le donne del Bahrain.

Tra loro anche Ayat al-Ghermezi che ha pagato con la vita la sua richiesta di egualianza e democrazia. (Fonte: http://www.serenasatta.wordpress.com/ , 21/4)
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SIRIA: DISPERSO RADUNO DONNE A DAMASCO

Arrestate anche una giornalista e un'attivista per diritti umani.

(ANSA) - DAMASCO, 2 MAG - Un raduno di 150 donne che avevano indetto una manifestazione di solidarieta' alla citta' di Deraa, assediata dalle forze governative di Bashar al Assad, e' stato disperso oggi con la forza a Damasco. Le donne innalzavano cartelli con le scritte ''No alla violenza'', ''No alle stragi'', ''Togliete l'assedio ai bambini di Deraa''. Sono state arrestate una giornalista siriana e, davanti alla sua abitazione,Diana Jawabra, attivista per i diritti umani di 39 anni.
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mercoledì 4 maggio 2011

LA FINE DI BIN LADEN E LE DONNE

MOGLIE DI BIN LADEN COINVOLTA NELLA SPARATORIA: HA 29 ANNI E SI CHIAMA AMAL



La moglie di Osama Bin Laden ferita nella sparatoria di Abbottabad è stata identificata. Si chiama Amal Ahmed Abdul Fatah ed ha 29 anni.
La sua identità è stata accertata grazie ad un passaporto yemenita trovato nella villa di Bin Laden, come riferisce la TV pakistana. La giovane era probabilmente una delle favorite dello sceicco del terrore, e gli era stata ‘donata’ giovanissima da una famiglia tribale.
La ABC riporta che Amal, Bin Laden e i loro tre figli (una femmina e due maschi) vivevano al secondo e terzo piano della villa-rifugio. Questo dettaglio fa ritenere che Bin Laden si sentisse piuttosto sicuro, altrimenti non avrebbe tenuto con sé la propria famiglia. (Fonte: http://www.attualita.tuttogratis.it)

UN GRUPPO DI DONNE PROTESTA CONTRO OBAMA

Abbottabad, un gruppo di donne manifesta contro Obama - "Salvateci da Obama", "Svegliati esercito", "Vogliamo sicurezza". Questi gli slogan scritti in inglese e urdu su dei cartelli che un gruppetto di sei donne di Abbottabad, la città pachistana dove è stato ucciso Osama Bin Laden, ha innalzato davanti ad alcune telecamere e giornalisti stranieri per protestare contro l'operazione americana che ha portato all'uccisione del leader di Al Qaeda. (http://www.notizie.it/msn.com/ ) Leggi tutto ...

domenica 1 maggio 2011

BEATO OGGI

GRAZIE A TE, DONNA

(Lettera di Giovanni Paolo II alle donne del 1995)



Grazie a te, donna-madre, che ti fai grembo dell'essere umano nella gioia e nel travaglio di un'esperienza unica, che ti rende sorriso di Dio per il bimbo che viene alla luce, ti fa guida dei suoi primi passi, sostegno della sua crescita, punto di riferimento nel successivo cammino della vita.

Grazie a te, donna-sposa, che unisci irrevocabilmente il tuo destino a quello di un uomo, in un rapporto di reciproco dono, a servizio della comunione e della vita.

Grazie a te, donna-figlia e donna-sorella, che porti nel nucleo familiare e poi nel complesso della vita sociale le ricchezze della tua sensibilità, della tua intuizione, della tua generosità e della tua costanza.

Grazie a te, donna-lavoratrice, impegnata in tutti gli ambiti della vita sociale, economica, culturale, artistica, politica, per l'indispensabile contributo che dai all'elaborazione di una cultura capace di coniugare ragione e sentimento, ad una concezione della vita sempre aperta al senso del «mistero», alla edificazione di strutture economiche e politiche più ricche di umanità.

Grazie a te, donna-consacrata, che sull'esempio della più grande delle donne, la Madre di Cristo, Verbo incarnato, ti apri con docilità e fedeltà all'amore di Dio, aiutando la Chiesa e l'intera umanità a vivere nei confronti di Dio una risposta «sponsale», che esprime meravigliosamente la comunione che Egli vuole stabilire con la sua creatura.

Grazie a te, donna, per il fatto stesso che sei donna! Con la percezione che è propria della tua femminilità tu arricchisci la comprensione del mondo e contribuisci alla piena verità dei rapporti umani. Leggi tutto ...