martedì 28 settembre 2010

SAKINEH SARA' IMPICCATA + VIDEO LAPIDAZIONE DI UNA DONNA DA PARTE DEI TALEBANI IN PAKISTAN

E' stata giudicata colpevole per l'imputazione di OMICIDIO e NON PER ADULTERIO e quindi verrà giustiziata, secondo il procuratore generale iraniano. Il figlio alle autorità italiane: "Aiutateci". Farnesina: Lavoriamo alla revisione della condanna a morte.

http://notizie.virgilio.it/esteri/condanna-a-morte-sakineh-impiccata.html?pmk=nothpstr1

DONNA LAPIDATA IN PAKISTAN, VIDEO - CHOC INVIATO ALLA TV USA ABC DALLA TV DI DUBAI. LA DONNA ERA STATA VISTA IN COMPAGNIA DI UN UOMO

http://notizie.virgilio.it/esteri/donna-lapidata-in-pakistan-video-choc-abc.html

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giovedì 23 settembre 2010

ESPONENTE RELIGIOSO SAUDITA: "SI' ALLA RIMOZIONE DEL BURQA NEI PAESI IN CUI E' VIETATO"


Le donne saudite possono scoprire il volto in quei paesi nei quali è vietato indossare il velo islamico: lo ha stabilito Aedh al-Garni, noto esponente religioso saudita, in una fatwa pubblicata dal quotidiano arabo Al Hayat.
Il leader musulmano ha risposto alla richiesta di una donna saudita residente in Francia, paese dove è in corso la valutazione di una legge che vieti di indossare niqab e burqa (che coprono interamente il viso) nei luoghi pubblici (come sappiamo, il divieto è stato approvato, ndr). Provvedimenti analoghi stanno per essere presi in Spagne e in Olanda.
I divieti in Europa- Il Parlamento spagnolo ha respinto il 21 luglio una proposta avanzata dall'opposizione che chiedeva al governo di presentare un progetto di legge per la proibizione del velo islamico integrale (burqa e niqba) negli spazi pubblici. Hanno votato contro 183 deputati, 162 si sono pronunciati a favore, due si sono astenuti. La proposta, che era stata avanzata dal Partito popolare (Pp), sostenendo che si trattava di una misura a favore dei diritti delle donne, non è stata appoggiata dai socialisti (Psoe) al potere.
In Spagna, tuttavia, Barcellona e altre città catalane - fra cui Leida, che è stata la prima - hanno già vietato burga e niqba negli edifici pubblici come uffici municipali e ospedali.
In Francia, il 13 luglio, all'assemblea nazionale i deputati dell'Ump, partito di maggioranza, e i centristi di Nouveau Centre, hanno approvato con 355 sì e un no il progetto di legge che vieta di indossare anche per strada e nelle piazze indumenti che coprono il volto. Le musulmane che vivono nel paese non potranno più usare il velo islamico integrale in pubblico, pena una multa di 150 euro e l'obbligo di frequentare corsi di educazione civica. Padri, mariti e fratelli che obbligano una donna a indossare burqa e niqab rischiano un anno di carcere e una multa di 30mila euro. Pene raddoppiate se chi è costretta è minorenne.
In Belgio, l'aprile scorso, il parlamento ha approvato il bando del velo integrale. Il testo prevede una multa da 15 a 25 euro, cui potrà essere aggiunta la pena del carcere fino a sette giorni, per «chi si presenterà in uno spazio pubblico con il volto coperto, del tutto o in parte, in modo tale da impedirne l'identificazione». Le donne musulmane non potranno indossare né burqa né niqab per le strade, nei parchi, in ospedali e scuole, sugli autobus e in tutti i luoghi pubblici, compresi gli alberghi. (http://www.ilsole24ore.com/ , 24/7)
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mercoledì 22 settembre 2010

VOTO AFGHANO, LE DONNE SFIDANO I TALEBANI

ELEZIONI. AFFRONTANO IN 406 LE MINACCE DI MORTE PER CONQUISTARE UNO DEI 64 SEGGI LORO GARANTITI DALLE QUOTE ROSA.

CANDIDATE AL PARLAMENTO, IN NOME DEI DIRITTI MA ANCHE DEL "VERO ISLAM"

KABUL - Quattro paia di ciabatte. «Per ricordarmi che in questo Paese la gente è così povera da camminare a piedi nudi». Quattro paia di ciabatte. «Sono quelle rimaste nelle urne, quando un anno fa hanno dovuto pigiare dentro i voti falsi per Karzai».

Malalai Ishaq Zai (qui sopra) ha trasformato in slogan il simbolo estratto alla lotteria dalla commissione elettorale, il segno di riconoscimento per quegli afghani che non sanno leggere, la maggioranza. E' l' unica donna a sedere in parlamento nata a Kandahar, nel sud ultraconservatore. Quest' anno si è dovuta presentare a Kabul, per scampare alle minacce di morte dei talebani (due anni fa le hanno rapito il figlio maggiore per convincerla a dimettersi) e alla vendetta politica di Ahmed Walid Karzai, il potente (troppo per tutti, anche per gli americani) fratellastro del presidente. «Re Ahmed, lo chiamo io. Me l' ha giurata perché sto all' opposizione. Un' amica mi ha avvertito: farà qualunque cosa per non lasciarti eleggere». Una parete del suo ufficio riunisce in un sacrario tre uomini che in vita si sono combattuti: Daoud Khan, presidente ucciso dai sovietici nel golpe comunista, Mohammad Najibullah, ultimo leader imposto dai sovietici, e Mohammad Shah Massoud, il capo militare che ha guidato l' insurrezione contro l' Armata Rossa. «Sono gli unici a non aver mai svenduto la nazione». La campagna elettorale le costa 100 mila dollari, sponsorizzati da uomini d' affari di Kandahar, e dovrebbero servire a sconfiggere gli altri 2.514 candidati e a conquistare uno dei 64 seggi garantiti (come quota minima su 249) alle donne. Che a correre sono in 406, molte più delle 328 di quattro anni fa. I diritti femminili stanno al quinto posto nel programma politico di Malalai (42 anni, 7 figli, un marito che se n' è andato con la seconda moglie), al primo c' è il rispetto dei valori musulmani. «L' Islam, se non viene distorto, ci garantisce più della Costituzione».

Farkhunda Zahra Naderi (qui sopra), un' altra candidata, ha scelto il burqa come bandiera («la nostra finestra sul potere») e non si è lasciata fotografare («questo non è un concorso di bellezza»). Farkhunda viene da una ricca famiglia ismaelita, è stata educata a Londra, è tornata in Afghanistan.

Farida Tarana (qui sopra) ha lasciato un esilio di vent' anni in Iran per gareggiare nella seconda edizione di Afghan Star (l' X Factor locale, ottava classificata) e adesso alle elezioni. A quelle per il consiglio provinciale di Kabul, un anno fa, è arrivata seconda, 8 mila sostenitori e ancora tanti che la ricordano dalla televisione, anche se ha perso chili («dieta più ginnastica») e indossa un paio di occhiali squadrati che invecchiano i suoi 28 anni. Resta rotonda e single, le guance truccate hanno il colore rossastro della tinta che ha scelto per il quartier generale. Vuole trovarsi in parlamento quando ci sarà da votare (per dire no) una legge come quella passata nel 2009, che obbliga le donne sciite a non sottrarsi alle richieste sessuali del marito. E' laureata in Informatica e sta studiando Scienze politiche. «Bisogna sostenere i giovani, rappresentano il 60-70 per cento di questo Paese e i deputati sembrano dimenticarsene». Il suo modello è Shukria Barakzai, militante femminista e deputata, che non ricambia: pochi giorni fa, se l' è presa con le aspiranti parlamentari, «vogliono entrare nell' assemblea, non sanno niente». Farida si presenta come indipendente e si proclama «dalle parti del presidente Karzai». Ha lavorato per la Kabul Bank, travolta da uno scandalo finanziario in queste settimane e accusata di sovvenzionare i neo-candidati senza partito per poi garantire il sostegno alla formazione presidenziale. «Mi aiutano alcuni amici che ci lavorano, non la banca», risponde lei. Anche Robina Jalali (sotto),

25 anni, è passata per la Kabul Bank e porta in campagna elettorale la fama conquistata fuori dalla politica. Ha corso i cento metri all' Olimpiade di Atene 2004 (penultima) e quattro anni dopo a Pechino (ultima). In Cina, unica donna nella squadra afghana, ha insistito per gareggiare con il velo. Non l' ha protetta dagli attacchi. «Vivo nella paura, ogni volta che ho viaggiato all' estero sono stata minacciata. Avrei potuto lasciare il Paese, ma che modello sarei diventata per quelli che rimangono?». (Fonte: http://www.corriere.it/ , 17/9)

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sabato 18 settembre 2010

DONNE IN LIBIA E GHEDDAFI IN ITALIA + COMMENTO DI SOUAD SBAI

LIBIA, 100 FRUSTATE ALLE ADULTERE

http://eliotroporosa.blogspot.com/2010/09/libia-100-frustate-alle-adultere.html#comment-form

"STUPRI E POLIZIOTTI CORROTTI L'ORRORE DELLE CARCERI DI GHEDDAFI"

http://forum.chatta.it/politica/7957391/-stupri-e-poliziotti-corrotti-l-orrore-.aspx

PILOTESSE E MINISTRI. MA SOLO CON IL "SI'" DI PADRI E MARITI

http://archiviostorico.corriere.it/2010/agosto/31/Pilotesse_ministri_solo_con_padri_co_8_100831026.shtml
GHEDDAFI, UNA HOSTESS CONFESSA: "TUTTO FALSATO. LE RAGAZZE CONVERTITE SONO STATE PAGATE DI PIU' "

http://www.atuttadestra.net/?p=27570

ITALIA, GHEDDAFI A ROMA: LA STAMPA ARABA NON APPROVA LE LEZIONI SULL'ISLAM

http://notizie.virgilio.it/notizie/esteri/peace_reporter/2010/08_agosto/31/italia_gheddafi_a_roma_la_stampa_araba_non_approva_le_lezioni_sull_islam,25825403.html?shrbox=facebook


QUEGLI APPELLI APPELLI POCO "MUSULMANI" CHE FANNO MALE ALL' ISLAM MODERATO

http://www.ilsussidiario.net/News/Cronaca/2010/9/3/GHEDDAFI-Quegli-appelli-poco-musulmani-che-fanno-male-all-islam-moderato/2/110063/ Leggi tutto ...

VIETIAMO BURQA E NIQAB COME IN FRANCIA

FRANCIA. BURQA VIETATO NEI LUOGHI PUBBLICI

http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo490878.shtml

NO AL VELO INTEGRALE, FINI: "DECISIONE GIUSTA OPPORTUNA E DOVEROSA"

http://notizie.tiscali.it/articoli/politica/10/09/15/velo-integrale-fini-decisione-giusta.html

BURQA: PROPOSTA DI LEGGE FERMA. SBAI, IN AULA CAMERA ENTRO UN MESE

http://www.asca.it/news-BURQA__PROPOSTA_LEGGE_FERMA__SBAI__IN_AULA_CAMERA_ENTRO_UN_MESE-949280-ORA-.html Leggi tutto ...

mercoledì 15 settembre 2010

UN ANNO FA, SANAA ...

COME OGGI, 15 SETTEMBRE.


L' 11 AGOSTO è stato invece il 4° ANNIVERSARIO dell'omicidio di Hina.

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lunedì 13 settembre 2010

RECENTI EPISODI DI VIOLENZA CONTRO LE DONNE (E NON SOLO) IN ITALIA

AGGREDITA IN STRADA CON L'ACIDO: HASNA SFIGURATA PER RAPTUS DI GELOSIA

http://www.newnotizie.it/2010/08/28/aggredita-in-strada-con-lacido-hasna-sfigurata-per-raptus-di-gelosia/

RAGAZZA FREGIATA CON L'ACIDO, FERMATO UN SOSPETTO

http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/cronaca/articolo/lstp/312062/

TORINO, LE LO RESPINGE E LUI LA SFREGIA CON L'ACIDO: ARRESTATO L'AGGRESSORE DI HASNA

http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/torino-acido-sfregiata-hasna-arrestato-525808/

BERGAMO, PICCHIA COMPAGNA FINO A FARLE PERDERE BIMBO CHE H IN GREMBO: RICERCATO

http://www.adnkronos.com/IGN/Regioni/Lombardia/?id=3.1.894084299

ISLAM, VIOLENZA A TREVISO. UOMO PICCHIA CONVIVENTE: "NON VOLEVA CONVERTIRSI"

http://www.ilgiornale.it/interni/islam_violenza_treviso_uomo_picchia_convivente_non_voleva_convertirsi/islam-conversione-violenza-treviso/31-08-2010/articolo-id=470297-page=0-comments=1

POSSO PICCHIARLA , E' MIA, L'HO COMPRATA

http://liberamentelei.wordpress.com/2010/07/08/posso-picchiarla-e-mia-lho-comprata/


VIOLENZA SULLE DONNE, 4 EPISODI E STESSA MATRICE: EX FIDANZATI E SPASIMANTI RIFIUTATI

http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=116923 Leggi tutto ...

ALTRO SU SAKINEH E NON SOLO

"FIORI E NON PIETRE !" , APPELLO AKI E DELLE SCRITTRICI ARABE PER SAKINEH

http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/?id=3.1.900266593

IRAN: MUSULMANI MODERATI, SALVIAMO LA VITA A SAKINEH

http://www.musulmanimoderati.com/?p=524

Ma come sappiamo non c'è solo Sakineh. Per esempio è stata rilasciata SU CAUZIONE Shiva Nazar Ahari, giornalista e attivista per i diritti umani

http://www.repubblica.it/esteri/2010/09/13/news/libera_la_giornalista_nazarahari_nuova_vittoria_dei_difensori_di_sakineh-7026425/


oppure Sarah Shourd

IRAN DISPOSTO A LIBERARE SU CAUZIONE SARAH SHOURD

http://it.euronews.net/2010/09/12/iran-disposto-a-liberare-su-cauzione-americana-sarah-shourd/

Oppure la PETIZIONE per liberare l'avvocata Nasrine Sotoudeh

http://www.ncr-iran.org/fr/content/view/8127/1/ Leggi tutto ...

giovedì 2 settembre 2010

ALTRO SU SAKINEH

SAKINEH, MANIFESTAZIONE A ROMA. IL FIGLIO: "TORTURATA PSICOLOGICAMENTE"

http://www.unita.it/news/mondo/103040/sakineh_manifestazione_a_roma_il_figlio_torturata_psicologicamente

L'IRAN METTE I FIGLI CONTRO SAKINEH

http://archiviostorico.corriere.it/2010/agosto/28/Iran_mette_figli_contro_Sakineh_co_9_100828033.shtml

SAKINEH, L'ACCUSA DEL FIGLIO: "SPARITI GLI ATTI GIUDIZIARI"

http://it.peacereporter.net/articolo/23868/Sakineh,+l

PER L'IRAN CARLA BRUNI MERITA LA CONDANNA A MORTE. PERCHE' E' DONNA E HA OSATO BATTERSI CONTRO LA LAPIDAZIONE DI SAKINEH

http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=999920&sez=120&id=36259&print=preview
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SAKINEH: "DITE A TUTTO IL MONDO CHE HO PAURA DI MORIRE"

Ma come fanno a prepararsi a mirare al mio viso e alle mie mani, a lanciarmi delle pietre? Perché? Sono Sakineh Mohammadi-Ashtiani. Dite a tutto il mondo che ho paura di morire. Dalla prigione di Tabriz ringrazio quelli che pensano a me". Sono le ultime parole credibili con le quali la donna iraniana di 43 anni, madre di due figli, chiede aiuto. Condannata per adulterio e per complicità nell'omicidio del marito, dopo quelle frasi uscite tramite un'organizzazione umanitaria dal carcere, Sakineh è stata costretta a una finta confessione in tv e il suo avvocato, Mohammed Mostafei, è dovuto fuggire in Norvegia.
Ma da quando Mostafei ha fatto conoscere al mondo la vicenda di Sakineh, si sono moltiplicati gli appelli e le richieste anche ufficiali al governo di Teheran perché la donna non venga uccisa. L'ultima iniziativa, che da oggi si può firmare su Repubblica. it, è una lettera di intellettuali francesi che chiedono a Teheran di "mettere fine a questo genere di metodi come a questo castigo iniquo e barbaro", invocando anche "il rispetto della dignità e della libertà di tutte le iraniane oppresse o minacciate". Fra i firmatari, il sociologo Edgar Morin, gli storici Elisabeth Roudinesco e Max Gallo, lo scrittore Marek Halter, i filosofi Daniel Schiffer e Michel Serres.A seguito della mobilitazione internazionale delle ultime settimane contro la sua esecuzione della, l'Ambasciata iraniana a Londra ha rilasciato una dichiarazione l'8 luglio 2010, affermando che la condanna di Sakineh Mohammadi Ashtiani non sarebbe stata eseguita tramite lapidazione. Tuttavia, la sua posizione legale non è chiara, dal momento che il suo avvocato non ha ricevuto alcuna comunicazione ufficiale sulla commutazione della sua condanna a morte.
Durante il processo, Sakineh Mohammadi Ashtiani ha ritrattato una "confessione" rilasciata sotto minaccia durante l'interrogatorio e ha negato l'accusa di adulterio. Due dei cinque giudici hanno ritenuto la donna non colpevole, facendo presente che era già stata sottoposta a fustigazione e aggiungendo di non aver trovato le necessarie prove di adulterio a suo carico. Tuttavia, i restanti tre giudici, tra cui il presidente del tribunale, l'hanno ritenuta colpevole sulla base della "conoscenza del giudice", una disposizione della legge iraniana che consente ai giudici di esprimere il loro giudizio soggettivo e verosimilmente arbitrario di colpevolezza anche in assenza di prove certe e decisive. Giudicata colpevole dalla maggioranza dei cinque giudici, Sakineh Ashtiani Mohammadi è stata condannata alla lapidazione.
Come morirebbe Sakineh, condannata alla lapidazione, se la pressione dell'opinione pubblica internazionale non riuscisse a bloccare la manoai suoi carnefici (è attesa per oggi la sentenza sul riesame del caso)?Avvolta in un sudario bianco, verrebbe sepolta fino al petto e uccisa daparenti e astanti a colpi di pietre, le cui dimensioni dovrebbero essere tali da non consentirle una morte troppo rapida. Di media grandezza, le pietre dovrebbero garantire la durata media dell'esecuzione: circa trenta minuti. Che l'orrore senza pari suscitato da questa esecuzione sia dovuto alla sua barbarie è ovvio: ma forse adaccrescerlo gioca anche un'altra considerazione, che come spesso accade è legata alla storia. La lapidazione non è mai entrata a far parte della nostra cultura giuridica. Nel mondo classico, nel quale affondano le radici del nostro diritto, «il chitone di pietre» (come lo chiama Ettore, nell'Iliade) era una forma di giustizia popolare al di fuori dio gni controllo istituzionale, che non fu accolto nel «giardino dei supplizi» né greco né romano. La morte con la pietra era un'esplosione di rabbia popolare, veniva inflitta da gruppi spontanei, senza accertamenti preliminari della colpevolezza. Non era un'istituzione giuridica: a «fare giustizia» non erano dei terzi estranei. La partecipazione delle parti offese all'esecuzione era in insanabile contrasto con l'esigenza dello Stato nascente di superare la fase della vendetta e di entrare in quella del diritto. Anche per questo il pensiero della lapidazione ci colpisce in modo particolare. Perché ci rimanda a una preistoria del diritto che ci illudevamo di aver per sempre superato. Secondo il comitato internazionale contro lal apidazione dal 1979 sono state effettuate 150 lapidazioni.

Iran & stoning, not only Sakineh Mohammadi. Three other women at risk of stoning

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