ANKARA - Ancora un "delitto d'onore" in Turchia, ma stavolta di un'efferatezza senza precedenti, tanto che il Paese, pur abituato a questo cruento fenomeno, è sotto shock: una donna di 23 anni è stata mutilata del naso e delle orecchie, accoltellata all'addome e abbandonata in un campo a morire dissanguata per "lavare l'onore" della famiglia che la sospettava di avere una relazione extraconiugale. Ne ha dato notizia oggi, sdegnata, la stampa turca riferendo che teatro della raccapricciante vicenda è un villaggio nella provincia di Agri, una regione a grande maggioranza curda nella Turchia orientale alla frontiera con l'Iran e l'Armenia. La giovane, di cui sono state rese note solo le iniziali, Y.A., è stata trovata in fin di vita e ricoverata in ospedale, dove versa in gravi condizioni. La polizia ha sinora fermato otto persone ritenute responsabili delle atroci torture inflitte alla donna e della sua tentata uccisione. Secondo la stampa si tratterebbe di membri della famiglia del marito della donna, che risulta irreperibile ed è ricercato. La questione dei delitti d'onore è stata sollevata dall'Ue, che ha sollecitato la Turchia a impegnarsi per debellare questa piaga sociale in vista della sua adesione al blocco europeo. Il governo di Ankara ha in effetti inasprito le pene per i responsabili di questo genere di crimine. Ha eliminando allo stesso tempo la possibilità di riconoscere, come avveniva in passato, l'attenuante della "grave provocazione" e ha equiparato la responsabilità dei mandanti a quella degli esecutori materiali, visto che le famiglie erano solite affidare il compito di uccidere a membri minorenni (non imputabili) del clan familiare, in modo da lasciare il delitto impunito. Inoltre negli ultimi tempi il governo e le associazioni per i diritti umani hanno intensificato gli sforzi nella lotta al fenomeno, anche istituendo "squadre speciali" formate da esperti nel campo sociale e familiare, insegnanti, infermiere e religiosi che operano nelle aree a maggiore rischio. (Fonte: http://temporeale.libero.it/libero/fdg/2862648.html )
E sempre in Turchia: Barbie vietata nelle scuole turche Gazzetta di Parma .
Ma da noi: una "femminista" intervista e ATTACCA Souad Sbai:
http://www.souadsbai.com/souadfaccia.mp3 .
In non pochi casi è avvenuto che donne sono state uccise soltanto perché "colpevoli" di aver rivolto la parola a un estraneo, per aver richiesto la trasmissione di una canzone alla radio o, peggio, per essere state violentate. Tuttavia, a detta di molti esperti, la pratica dei delitti d'onore in Turchia è particolarmente persistente anche per la sovrapposizione di usi tribali con interpretazioni antifemminili della lettera di alcune prescrizioni del Corano da parte degli imam di campagna. Di fatto però i delitti d'onore non sono tollerati solo nel sud-est rurale del Paese a maggioranza curda, dove si registrano con maggiore frequenza, ma anche tra le fasce della popolazione meno abbiente e meno istruita di Istanbul dove, stando a un rapporto presentato venerdì nella metropoli turca da John Austin, membro britannico dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, almeno una persona a settimana è vittima di un delitto d'onore. In tutta la Turchia nel quinquennio 2003- 2007 i morti per questo crimine sono stati oltre 1.100.
lunedì 18 maggio 2009
TURCHIA: PUNITA PER ADULTERIO, MOZZATI NASO E ORECCHIE
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8 commenti:
Maumer (o come ti chiami)
Questo è il migliore dei paesi islamici.
Aridaje... .
Ah, una cosa, Stefano, ascolta l'audio che ho linkato della pseudofemminista che attacca Souad Sbai!
Il Nome! Il nome di questa venduta.
Di questa serva dei servi degli islamici, di questa volgare nemica della libertà femminile.
Stefano.
So che è una che scrive sul "Manifesto"... .
Il Manifesto?
I peggiori complici degli integralisti.
E meno male che non solo le donne islamiche attaccano Souad Sbai ma anche le donne non musulmane cominciano an aprire gli occhi. Una domanda; Se Souad Sbai si è ben assimilata e "integrata" che che le ha detto che altri Musulmani, incluso anch'io, saranno i suoi alunni?
Ma gli devo dare retta, a questo?
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